Il testamento di Pietra a Cappella Sansevero

Renato Aiello

Il testamento di pietra è il lascito inestimabile che il settimo principe di Sansevero, Raimondo di Sangro, ha trasmesso ai suoi eredi e soprattutto ai posteri che oggi visitano la famosa Cappella.

Una serie scultorea dedicata ai suoi antenati e alle loro consorti che cinge e abbellisce la piccola navata, impreziosita dall’opera più celebre di tutte: il Cristo Velato di Giuseppe Sammartino.

Questo testamento scultoreo diventa un appassionante viaggio teatrale grazie all’omonima visita guidata targata NarteA, andata in scena sabato 24 febbraio alle 19.30 e alle 20.30, coi testi di Febo Quercia e il tour guidato dallo storico dell’Arte Matteo Borriello.

UN TRIO DI ATTORI NAPOLETANI A SANSEVERO PER IL TESTAMENTO DI PIETRA

L’opera di Sansevero parla ai visitatori della Cappella attraverso le statue barocche che rappresentano le virtù; nel soffitto magnificamente affrescato dalle maestranze del principe; e nel marmo vivo del Cristo coperto da una Sindone leggerissima. Ma col Testamento di Pietra si affida anche alle voci di tre bravi attori napoletani: Alessio Sica, Raffaele Ausiello e Mario Di Fonzo.

Sica veste i panni settecenteschi di Raimondo di Sangro; Ausiello impersona Giuseppe Salerno, il medico siciliano padre delle celeberrime e inquietanti macchine anatomiche della Cavea sotterranea, dove inizialmente era destinato il Cristo Velato; e Di Fonzo che interpreta genio tormentato del già citato Sammartino, autore del capolavoro più ammirato della Cappella.

IL PRINCIPE DEGLI ENIGMI, RAIMONDO DI SANGRO, SETTIMO PRINCIPE DI SANSEVERO

NarteA conduce i visitatori alla conoscenza della figura enigmatica, quanto geniale, del principe di Sansevero. Un inventore e intraprendente mecenate, intorno al quale si addensano numerose leggende e che ha sviluppato il progetto iconografico del complesso monumentale.

Il Testamento di Pietra è un excursus alla scoperta della Napoli massonica ed esoterica, in cui ricorrono il triangolo della massoneria, la squadra e il compasso, la punta degli antichi obelischi egizi, e le quattro facce della piramide.

Tra storia e alchimia, leggende e studi scientifici, è investigata la figura del principe Raimondo di Sangro, la cui storia si intreccia a quella degli altri due personaggi, lo scultore presepiale di San Gregorio Armeno e il dottore palermitano arrivato nella Capitale del Regno di Napoli per soddisfare la sete di curiosità e sapienza del Sansevero.

Un’occasione unica per affondare lo sguardo tra le pieghe del Cristo velato e scoprire segreti e misteri esoterici che si celano dietro uno dei monumenti più visitati al mondo.

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