La manomissione delle parole, di e con Gianrico Carofiglio, tratto dall’omonimo suo libro, diretto da Teresa Ludovico, sarà in scena, da giovedì 10 maggio a domenica 13 al Teatro Nuovo di Napoli. Musiche dal vivo Michele Di Lallo, maestro di fagotto, spazio e luci Vincent Longuemare.
La manomissione delle parole è una riflessione sull’uso dei termini, sulla loro funzione, sul valore che essi hanno nella costruzione delle storie di ciascuno di noi, tanto da essere pilastri della nostra vita etica e civile. Fondamenta che sempre più spesso vengono logorate dall’abuso e dalla manipolazione dei significati. Come si fa a ridar loro la dignità che meritano?
Per Carofiglio l’unico metodo è manometterli, cioè smontarli e rimontarli nel loro verso originario. Egli costruisce un’indagine letteraria politica e giudiziaria a partire da alcune citazioni di personaggi diversissimi tra loro, da Aristotele a Cicerone, da Dante a Primo Levi, da Calvino a Nadine Gordimer, da Obama a Bob Dylan. L’importanza delle parole, delle parole al potere, è al centro del testo di Carofiglio che ci ricorda che dire è fare.
Una performance che mette in gioco l’abilità oratoria di Gianrico Carofiglio in costante dialogo con la versatilità espressiva del fagotto, considerato lo strumento più vicino alla voce umana. L’autore–interprete intercetta brani tratti dal libro a improvvisazioni tematiche in una partitura fluida e lieve, tesa a coinvolgere gli spettatori. La luce disegna uno spazio scenico in costante relazione con la drammaturgia.
Lo spettacolo alla ‘prima’ sarà preceduto da un incontro con il pubblico, alle ore 18.30 al Teatro Nuovo e moderato dal Presidente della Fondazione Premio Napoli Domenico Ciruzzi.