Il Teatro Bellini di Napoli presenta Servo di scena, uno dei più celebri testi teatrali di Ronald Harwood, ispirato alla vita dell’attore Donald Wolfit, che curò anche l’adattamento cinematografico del celebre film di Peter Yates interpretato da Albert Finney e da Tom Courtenay (cinque candidature agli Oscar). Per la regia di e con Franco Branciaroli, “The dresser” (Il vestiarista), è prodotto dal CTB Teatro stabile di Brescia, del quale il regista è anche nuovo consulente artistico, e dal Teatro degli Incamminati. Omaggio al teatro e al suo pubblico che merita sempre il massimo rispetto, il testo è un’impareggiabile ricostruzione d’epoca dell’Inghilterra degli anni ‘40. Un grande attore scespiriano è curato con amore filiale dal “servo di scena” Norman che si occupa del vecchio e insopportabile Sir Ronald sostenendolo in ogni modo possibile, dalla vestizione al suggerimento dei copioni. Sir Ronald, uno strepitoso Franco Branciaroli, deve mettere in scena “Re Lear” in un piccolo teatro di provincia durante i bombardamenti tedeschi e controvoglia – sente l’approssimarsi della fine. Anche la direttrice di scena, sua vecchia amica, segretamente e da sempre innamorata dell’attore, si preoccupa della sua salute e teme che non si possa più andare in scena. Sir Ronald, ormai stanco e decrepito, confonde le battute delle opere scespiriane, le dimentica ma nel profondo sa di dovere quest’ultimo atto d’amore, di rispetto, al pubblico, di dover recitare anche solo per due spettatori, specie ora che impera la barbarie. Ora più che mai l’arte è baluardo all’orrore, è vita e amore di contro la follia della guerra. Ben curati i costumi e le scene dei Margherita Palli che mostrano il camerino dell’attore e il palcoscenico, la difficile vita di una compagnia di attori nella Londra ferita dalla guerra. Anche ironico, il bel testo di Harwood nella traduzione di Masolino D’Amico, ha momenti divertenti come quando il vecchio Sir è preoccupato della scena nella quale deve sollevare la moglie Milady, una Cordelia troppo pesante o come quando tutti gli attori devono dare una mano per riprodurre i suoni di un terribile temporale.
Sir Ronald, rimasto infine in compagnia del fedele Norman, gli consegna la propria autobiografia. Sopraggiunge la morte e Norman proverà il grande dolore di non essere neanche citato nelle memorie del Sir che pure tutto gli deve. Ancora una volta Shakespeare è il grande poeta universale che esalta il teatro, la sua meravigliosa capacità di resistenza, il suo essere coscienza civile e religiosa. Plauso al cast di ottimi attori, da Norman, Tommaso Cardarelli a Lisa Galantini, Melania Giglio, Valentina Violo, Daniele Griggio, Giorgio Lanza. Un lavoro da non perdere.