
Margherita Dini Ciacci
Con coraggio, senso di responsabilità e coerenza rispetto al mandato ONU di garante internazionale dell’infanzia, l’UNICEF Italia, in occasione delle elezioni politiche del 24/25 febbraio prossimo, scende in campo per i bambini.
“Il ruolo dell’UNICEF” ricorda il Presidente Nazionale Giacomo Guerrera“ è la raccolta fondi per i Paesi in via di sviluppo ma anche un cambiamento effettivo per i diritti dei bambini in tutto il mondo”. Perciò in Italia chiediamo leggi che attuino la Convenzione Internazionale del 1989 e Governi attenti ai problemi e ai bisogni dei bambini e dei giovani. Chiediamo Città, Scuole, Case, Ospedali, a misura di bambini e giovani assicurando loro il diritto alla vita alla sopravvivenza ed allo sviluppo; il diritto all’ascolto; il principio di non discriminazione e del superiore interesse dei bambini e degli adolescenti. Le scelte politiche del nuovo Governo dovranno partire dall’unico capitale effettivo dell’Italia: bambini ed adolescenti considerandoli la bussola dell’iter politico.
In Italia 723mila minorenni vivono in assoluta povertà, 1.822.000 in stato di povertà relativa, e di essi 1.273.000 vivono nelle Regioni del Mezzogiorno: la povertà è dunque la prima priorità dei candidati al Parlamento. Napoli, città dalle mille contraddizioni e potenzialità, miseria e nobiltà, con le periferie del malessere in cui l’umanità sofferente (napoletana, straniera, rom) consuma il suo miserevole tempo. Purtroppo il napoletano, solidale per radici, si isola pensando al proprio benessere dimentico che solo il benessere della comunità aiuterà l’individuo, e solo una città in cui tutti e ognuno partecipano al cambiamento diventerà educante e solidale. Perché la città si sviluppi occorre ridisegnare una mappa di vivibilità. Una comunità educante deve combattere ignoranza e camorra, inquinamento morale e ambientale. Purtroppo oggi i quartieri, per troppi bambini, sono luoghi di indifferenza, violenza, promiscuità pericolosa in quanto stentano a svilupparsi le essenziali sinergie tra volontà politiche, istituzioni, privato sociale, famiglie, mass media. Abbiamo chiesto alle 10 Municipalità di Napoli quali fossero le priorità dei bambini e dei giovani dei Quartieri e attendiamo le loro riflessioni. Quando, nel 1994 il Comune di Napoli, con l’UNICEF, aprì i consigli circoscrizionali dei ragazzi, iniziò il percorso di cittadinanza attiva che ancora oggi alimenta il dialogo fra la municipalità ed i giovani cittadini. Nel novembre scorso, il Comune di Napoli, come molti Comuni della Provincia e della Regione, ha deliberato per la costruzione con l’UNICEF, di una Città Amica dei Bambini e degli Adolescenti .
Ad oggi le Municipalità non si sono ancora fatte carico dei punti primi della Delibera: cittadinanza onoraria ai bambini nati da stranieri e punti ascolto presso le Municipalità. Come combattere l’evasione scolastica, la violenza dei bulli e delle baby gang, l’emarginazione dei diversi e lo squallore dei campi rom, l’esclusione sociale degli stranieri? Sostenendo i luoghi della crescita: la famiglia, la scuola, i centri di aggregazione e socializzazione. Dando ai bambini modelli validi d’identificazione: dai genitori agli amministratori pubblici. I bambini ed i ragazzi infelici perché soli, non ascoltati, non partecipi, non amati, imboccano le strade della devianza e diventano nemici della città perché la città non ha con loro dialogo né spazi, strutture, servizi, negando loro l’ascolto e l’esercizio della cittadinanza attiva.
Margherita Dini Ciacci
Presidente regionale UNICEF Campania