La storia s’ispira alle vicende familiari dell’autore, la cui sorella, Rose, fu fatta lobotomizzare per volontà della madre, perdendo ogni capacità di agire in maniera autonoma
e finendo rinchiusa in una clinica psichiatrica fino alla morte, all’età di 96 anni. Si tratta di Improvvisamente, l’estate scorsa di Tennessee Williams, diretto da Elio De Capitani.
All’epoca il testo fu anche colpito dalla censura americana, ipocrita e perbenista, paranoica e sessuofoba. L’autore di testi rimasti memorabili come “Lo zoo di vetro”, “La gatta sul tetto che scotta”, “La discesa di Orfeo”, “Un Tram chiamato desiderio”, quasi tutti diventati celebri film, ha toccato i sentimenti più profondi, le angosce, le battaglie esistenziali degli uomini del suo tempo.
In questa sua edizione, in scena al teatro Bellini di Napoli dal 25 febbraio, il regista ambienta l’azione nel giardino-giungla della signora Venable, lascito del figlio Sebastian, morto “improvvisamente, l’estate scorsa”. Qui un giovane e brillante neurologo che sperimenta con successo cure psichiatriche d’avanguardia, riceve dalla ricca signora l’offerta di un congruo finanziamento per l’ospedale pubblico di New Orleans. Ben presto capisce che la donna vuole qualcosa in cambio: gli chiede di operare sua nipote Catherine Holly, affetta – a suo parere – da allucinazioni e crisi isteriche incontrollabili. Le cure d’avanguardia non sono altro che la famigerata lobotomia, ma il medico vuole formulare una diagnosi più scrupolosa prima di praticarla e inizia a sottoporre la paziente a colloqui che indagano l’origine delle crisi. C’è stato un evento traumatico: Catherine ha assistito alla morte di suo cugino Sebastian durante un viaggio all’estero, ma non ne riesce a ricordare le circostanze, anche se nelle sedute con il dottore emergono via via particolari violenti e scabrosi. Cosa si nasconde dietro questa rimozione? Nessuno della famiglia della ragazza sembra volerlo scoprire: né sua madre Mrs. Holly, né tanto meno la zia, impegnata con ogni mezzo a erigere un muro di omertà per mantenere immacolata la memoria del figlio.
Con Cristina Crippa, Cristian Giammarini, Elena Russo Arman, Corinna Agustoni, Edoardo Ribatto, Sara Borsarelli.