Ironiche dolenti figure

Angela Matassa

Nunzia Schiano in scena
Nunzia Schiano in scena

Sono donne. Napoletane, quindi Femmene. Più o meno uguali nel mondo occidentale. Quattro siparietti per Nunzia Schiano, interprete dei monologhi che raccontano un universo femminile osservato da occhi femminili, in uno squarcio di Napoli, che riporta caratteristiche universali ma con quel pizzico di fantasia, di estro, di ‘animalità’ che solo la napoletanità comporta .

L’occhio “esterno ma molto attento” del regista Niko Mucci si mostra nei brevi filmati e nelle voci di sottofondo, che accompagnano la messinscena, nella quale la protagonista prorompe nei differenti ruoli che impersona. Al Circolo Arcas di Napoli, lo spettacolo ritorna dopo il successo dell’anno precedente e trasporta il pubblico in un tourbillon di risate e di tristezza, di ironia e dolore.

Nel modo di essere dei napoletani (o meglio degli artisti nati a Napoli), la compagnia che interpreta questo spettacolo è senz’altro del gruppo ‘disillusi, innamorati, romantici’ nei confronti di questa città maligna e accattivante, strega e sirena, madre e matrigna.

Dunque, accanto alla protagonista, ci sono Myram Lattanzio che canta con passione e profondità, Roberto Giangrande al contrabasso e Franco Ponzo alla

Myriam Lattanzio, Franco Ponzo, Roberto Giangrande
Myriam Lattanzio, Franco Ponzo, Roberto Giangrande

chitarra.

I personaggi esplodono dai testi della stessa Lattanzio e di Anna Mazza, autrice di quella “Nostra signora dei Friarielli”, radiodramma tragicomico, che racconta a puntate la vita di una mamma, una popolana che, al sicuro nelle proprie convinzioni religiose, sociali, ataviche, vede abbattere tutte le certezze, una alla volta, attraverso le scelte dei componenti della famiglia. Si troverà faccia a faccia con la diversità di vari tipi, con una verità che la colpisce duramente e, infine, si ritirerà con un forte bruciore di stomaco, che calmerà con “acqua e zucchero”.

Le altre figure, la colf, la donna, la ragazza raccontano un vissuto noto agli abitanti della zona dei quartieri partenopei, terra di nessuno, dove domina la prepotenza, l’arroganza, la logica del branco. Figure dolenti, moderne ma sempre uguali, madri comunque orgogliose che difendono la famiglia ad ogni costo, accompagnate dalla musica sudamericana, da brani come Paloma negra, Todo cambia, una rockeggiante Gracias a la vida; da Chavela Vargas a Mercedes Sosa, da Violeta Parra a Consuelo Velasquèz, dando un’universalità meridionale che forse si perderebbe con il solo vernacolo.

Spettacolo emozionante con una Nunzia Schiano capace di trasportare da un sentimento all’altro in un attimo, e che si chiude con un velo di tristezza forse proprio per lasciare un segno di verità e di riflessione.

I prossimi appuntamenti di Femmene sono per il 18 – 19 ottobre al Teatro Rostocco di Acerra e il 20-21-22-23 novembre al Teatro Sancarluccio di Napoli.

 

 

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