Le stelle sono ardenti nei cieli
Ma solo il saggio può capire
Che brillano di notte in Tunisia
Ti guidano attraverso il deserto di sabbia
Le parole non riescono a raccontare una storia,
Troppo esotica per essere raccontata
Pochi versi tratti da una perla dell’afro cuban jazz: “A Night in Tunisia” di Dizzy Gillespie, raccontano un’atmosfera magica attraverso una splendida melodia. Si tratta di uno dei brani interpretati dal Maresa Galli Trio a Sala Ichòs di Napoli, tra concerto e reading poetico. La vocalist, accompagnata dai maestri Bruno Persico (arrangiatore e direttore artistico del cd) alle tastiere e Enzo Amazio alle chitarre, racconta con stile personale il jazz dei grandi autori americani e latini, spaziando dallo swing alla bossa nova, dal blues alle ballad. Con lo spettacolo Sketches of Swing il Trio ripropone celebri standard tratti dall’album “All of Me”, registrato da Maresa Galli in quartetto. Bruno Persico alle tastiere regala intensi assolo e fluidi intrecci improvvisativi in massimo interplay con la chitarra sapiente di Enzo Amazio e gli scat della vocalist che spazia da delicati acuti a note calde e vibranti.
Nel reading la vocalist legge anche pillole di versi di Dylan, Plath, Gershwin, Monk, Prévert. I tre professionisti dall’ampio background suonano in diverse formazioni ma in trio mostrano massimo affiatamento. Nell’accogliente Sala Ichòs, che diviene un unico spazio di buone vibrazioni, il Trio legge le più belle pagine di Gershwin, Ellington, Jobim, Charmichal, Gillespie, Marks e Simons, Gross e Lawrence, passando per brani originali dei musicisti tra i quali spicca un’intensa “Snow” (B.Persico/M.T.Galli). Prenditi tutto di me, dice una frase della celebre “All of Me” di Marks/Simons, e davvero i musicisti dimostrano di amare la buona musica sopra ogni cosa, trasmettendo emozioni al pubblico attento che chiede più bis al gruppo. Gli spazi piccoli annullano le distanze tra pubblico e artisti e la Sala di San Giovanni a Teduccio, diretta con amore dagli amici della Compagnia Ichòs Zoe Teatro, fa brillantemente dialogare le arti.
Gabriella Diliberto