Un luogo raccolto, intimo, il Domus Ars Centro Cultura di Napoli, ospita il concerto di Uri Caine Trio. Michele Solipano, ideatore e direttore artistico della prestigiosa rassegna Napoli Jazz Winter, annuncia il gran finale della IX edizione proprio con il leggendario musicista americano. Compositore, pianista, arrangiatore, bandleader di Philadelphia, Uri Caine incanta come pochi con il suo magico e inconfondibile tocco, con la capacità di fondere musica classica e jazz, swing e nu jazz, Bach, Schumann, Mahler, Wagner e Berio, Gershwin, Monk, Miles e Coltrane, folk e black music, persino klezmer e rock – con il suo stile unico fatto di padronanza tecnica assoluta, scale che regalano brividi per velocità e nitidezza dell’esecuzione, massima ispirazione. Già al fianco di artisti del calibro di Philly Joe Jones e Joe Henderson, John Zorn e Arto Lindsay, Dave Douglas e Dave Liebman, Don Byron e Questlove, Lester Bowie, i Masters of Jajouka e Han Bennink, compone e suona per organici di diverso tipo, spaziando dal trio, come il suo Bedrock, al quartetto, alle grandi orchestre, suonando al fianco di Paolo Fresu e altri talenti per rileggere Porgy and Bess e le Variazioni Diabelli di Beethoven, da lui trasformate per pianoforte e orchestra, Rapsody in Blue in versione da camera. Il pubblico della Domus Ars, con un parterre di musicisti e addetti ai lavori, lo ascolta in trio, con due autentici talenti: Mark Helias al contrabbasso e Clarence Penn alla batteria. Tra echi monkiani e gershwiniani, tra composizioni originali e celebri standard, da ‘”Round Midnight” versione Caine, delicatissima, a Cheek to Cheek, veloce delizia che suona per immagini, Caine affascina ed emoziona. Ricrea, col suo pianismo che ha triturato la lezione del grande jazz americano e le armonie bachiane, un’atmosfera da Village Vanguard, mitico locale newyorkese da lui omaggiato con un omonimo album. Totale libertà espressiva/compositiva unita a grande rigore fanno di Caine uno dei massimi pianisti contemporanei cresciuti alla scuola dei maestri. Al suo fianco due virtuosi seguono/anticipano le sue composizioni con caldi e vibranti assolo di contrabbasso e ritmiche dettate alle spazzole e controtempi della batteria mostrando massimo interplay. Un concerto incantevole che riporta agli anni d’oro del jazz delle grandi orchestre, con un occhio al contemporaneo. Appuntamento alla nuova edizione di Napoli Jazz Winter che festeggia i dieci anni di attività.