La distopia mondiale post atomica

Renato Aiello

Debutta venerdì 6 aprile, (repliche sabato 7 aprile alle ore 21.00 e domenica 8 aprile alle ore 18.0)0 presso il Nuovo Teatro Sanità di Napoli, Protocollo XY, spettacolo vincitore della seconda edizione di On stage h24, progetto a cura di Carlo Caracciolo e Fabiana Fazio. Il gioco teatrale, cui hanno partecipato attori, registi, drammaturghi lo scorso gennaio sul palco di piazzetta San Vincenzo, s’ispira al Kino Kabaret, evento che appartiene al mondo del cinema e che qui è stato trasposto in teatro, in cui filmmaker di tutto il mondo s’incontrano e girano cortometraggi in tempi brevissimi.

Protocollo XY di Bruno Barone, che firma anche la regia dello spettacolo e che lo vede in scena con Francesca Romana Bergamo, Aldo Esposito, Ivan Improta, Simona Pipolo, Luca Sangiovanni e Santa Verde, racconta di un futuro fantascientifico, in cui la coscienza dell’uomo è messa a dura prova dalla possibilità di ottenere la vita eterna.

Siamo nell’anno 2225, al termine della III Guerra Mondiale che, con il trattato di Pechino, ha affidato ai vincitori della Confederazione Orientale – nata dall’unione di Cina, Giappone e Corea del Nord – gran parte dell’Europa e l’intera Africa. Dopo quasi un secolo dalla fine degli intensi attacchi nucleari, i livelli di radioattività, nell’atmosfera, hanno causato nella popolazione locale violente mutazioni genetiche. Le città sono schermate da bolle di protezione, all’interno delle quali hanno libero accesso soltanto le classi dirigenti, mentre il resto della popolazione vive ai confini della bolla, continuamente esposta alle radiazioni. A Napoli, una cellula di resistenza cerca di combattere la dittatura del regime che si è imposto dopo la guerra. E i napoletani, piuttosto che affrontare una realtà distopica, hanno accettato un programma di vita virtuale: JianHara, soprannominato dal popolo ’a Janara. Intanto, per liberare l’essere umano dalla sofferenza fisica a cui è sottoposto dalle continue radiazioni, la dottoressa Lamb ha iniziato a sperimentare il trasferimento della coscienza umana dall’ individuo a corpi creati in vitro. La possibilità di una vita eterna è un’occasione che Mr. Zoo – presidente di una multinazionale leader nella biotecnologia – non vuole perdere. È grazie ai suoi finanziamenti che il Protocollo XY può iniziare.

Una scena

Nelle note di regia l’autore e regista Bruno Barone scrive: «Protocollo XY parte da una scommessa. Nato dalla sfida di On Stage h24, lo studio ha preso vita sul palco del Nuovo Teatro Sanità grazie alla sinergia tra me e Giovanni De Luise. Abbiamo lavorato assieme alla stesura della prima bozza di messa in scena, realizzata con la collaborazione iniziale anche di Fernanda Pinto, Santa Verde, Serena Ferraiulo e Simona Pipolo. Quel corto di dieci minuti, allestito in appena 48 ore, adesso trova la sua forma definitiva con il presente allestimento», e continua «la narrazione, quasi episodica, indaga diverse tematiche: la vita eterna, la brama di potere, il dubbio etico dell’uomo che si erge a creatore della vita, ma soprattutto la dignità. Che cosa rende un uomo degno di essere tale? La dignità, dunque, e poco importa se ad esserne portatore sia un androide, un uomo o un intero popolo».

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