Torna il musical “La fabbrica dei sogni”, di Sal Da Vinci, protagonista, autore, interprete e regista con Ciro Villano, in scena al Teatro Diana di Napoli, dal 10 al 14 maggio 2023 . Coprotagonista Fatima Trotta, anche lei poliedrica interprete del musical, un grande show realizzato sul modello americano.
La storia è ambientata in un vecchio manicomio abbandonato abitato da numerosi “pazzi”, artisti, freak, reietti, da una psichiatra, da Salvatore (Sal Da Vinci), artista e sognatore che soffre per amore e vive rinchiuso nella struttura, sorta di Danny Novecento che si barrica contro la crudeltà del mondo esterno. Qui Salvatore avverte ancora la presenza dell’amata alla quale ha donato l’anima, interpretata da Federica Celio, che appare su un balcone in abito bianco e canta. Tuttavia, Salvatore coltiva ancora il sogno di potere, un giorno, cantare in un vero teatro. Intanto arriva l’agente di polizia municipale, Luigi Buonocore (Ciro Villano) che, coadiuvato dal collega Moscardino (Ettore Massarese), è incaricato dal terribile capitano (Daniela Cenciotti) di sgomberare l’edificio per farne un centro di accoglienza.
Mentre la storia si dipana, con Salvatore che alla fine ritroverà l’amore, tra racconti, belle canzoni, gags e tante risate, intervengono acrobati, ballerini e figuranti, regalando uno show colorato e ricco di brio.

La direzione musicale e gli arrangiamenti sono a cura del maestro Adriano Pennino, le coreografie sono curate da Marcello e Mommo Sacchetta. “La Fabbrica dei Sogni” – spiega Sal Da Vinci – è un ‘non luogo’ che realmente esiste. È un posto magico dove si nascondono le persone che hanno paura del mondo; l’ultima roccaforte dei matti che vivono di sogni”. L’artista canta alcuni suoi celebri motivi, grandi successi (“I ‘so pazzo”, “M’aggia curà”), canzoni tratte dal suo album “Siamo gocce di mare”, in cui si avvale della collaborazione di Renato Zero. Belle anche le grintose incursioni di Carlo Caracciolo, con i suoi moderni brani rappati, ben amalgamati nel racconto teatrale e musicale.
Bravo anche Enzo Fischetti, nel ruolo di un alto prelato. Il gioco dei sogni funziona, perché trasformerà i matti in attori. “Io non credo nei sogni, vivo nei sogni”, ripete mantricamente Salvatore.

Le belle scene sono di Roberto Crea, i bei costumi di Amara Cavalcanti, il disegno luci di Francesco Adinolfi. Un grande team al lavoro per un musical moderno, ben costruito, valido anche per i messaggi che veicola tra una lacrima e un sorriso. Nessuno è irrecuperabile e forse siamo un po’ tutti matti a coltivare i nostri sogni.