La Festa della tammorra

Maresa Galli

Presentata al Gran Caffè Gambrinus di Napoli la tredicesima edizione della Festa della Tammorra che si terrà da venerdì 25 a domenica 27 maggio in piazza Trieste a Carinaro (Caserta), ultima tappa dell’evento co-finanziato dal POC Campania 2014-2020. Il pubblico vivrà una full immersion in canti, balli e bellezze paesaggistiche arricchite da percorsi enogastronomici. L’evento è stato presentato dal sindaco di Carinaro, Marianna Dell’Aprovitola, da Giovanni Mauriello, fondatore della Nuova Compagnia Canto Popolare e da Bruno Lamberti, direttore artistico della manifestazione che afferma: “La chiusura della kermesse a Carinaro sarà un modo per proiettare la Festa in un circuito più ampio. Il nostro obiettivo resta quello di rilanciare “Terra di Lavoro” come produttrice di cultura”.

Un ricco cast per la tre giorni: gli spettacoli saranno capitanati ed introdotti dalla simpatia e professionalità dal vulcanico Gianni Simioli. In cartellone Marcello Colasurdo, Giovanni Mauriello, Luca Rossi, Peppe ‘O Mericano, Vianova, Suddaria, Popolo Vascio, I Vico, Luna Rossa Band, Matteo d’Onofrio, Quartetto Classico, Alla Bua, Scuola di Tarantella di Montemarano, I Figli di Cibele e ancora i componenti dell’associazione culturale Rievocatorie Fantasie d’Epoca che daranno vita a cortei in costume, “ballatori e tammorre”. All’interno della sede dell’associazione Carinaro Attiva – Palazzo De Angelis, si terrà la mostra-spettacolo “Ieri, Oggi e Tammorra”, a cura di Tonino Faiello.

Carinaro, situata nell’agro aversano, vanta antiche tradizioni e storia. Fondata nel XII secolo dai normanni in un sito frequentato in epoca antica dai romani, conserva testimonianze del passato come il palazzo ducale, ricavato da un’ex fortezza e caratterizzato da un ampio cortile interno di forma rettangolare, e la chiesa di Sant’Eufemia, del 1152 modificata nel Novecento. Ancora una volta la cultura popolare diviene momento di aggregazione e volano turistico per far conoscere le eccellenze del territorio al vasto pubblico. La tammorriata, che ha una valenza magico-religiosa, presenta notevoli differenze a seconda dei luoghi dove è nata e dove si balla. Esprime una storia antica che risale alle danze greche attraverso un rituale altamente simbolico, sacro e pagano, connesso alla terra, madre e fonte di vita.

 

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