La scrittura della differenza

Redazione

S’intitola Il Teatro visto dalle donne, la rassegna teatrale dedicata al tema della diversità, ospitato nello spazio polifunzionale dei Giardini Aldobrandini (Napoli).

Diretta da Alina Narciso, la manifestazione si è aperta con il fotodramma Le voci del vicolo, scritto dalla Narciso e interpretato da Alessandra Borgia, con musiche dal vivo di Valerio Virzo.

Fulcro della messa in scena sono gli scatti dell’artista Salvatore Esposito, ritratti di un’umanità poetica e sensibile ma relegata ai margini. Sono i volti dei travestiti, le facce di chi per inseguire i propri desideri ha scelto di vivere all’incontrario, a testa in giù, con caparbietà. Proprio come l’albero che compare in una delle fotografie, incredibile scherzo della natura eppure rigoglioso, sano, vivo.

L’altra rappresentazione inserita nel programma, Teresa, muerte sublime, è una pièce basata sull’espediente del “teatro nel teatro”: le attrici (Alessandra Borgia, Lisa Falzarano e Antonella Romano), alternando le prove della recitazione alle discussioni sui personaggi che interpretano, raccontano una relazione amorosa omosessuale, il che dà adito a una delicata e coinvolgente indagine psicologica.

Il tsto, opera della cubana Ana Maria Blanca de Agüero Prieto, è vincitore del premio La scrittura della differenza, biennale internazionale riservata alla drammaturgia femminile.

Il concorso, che è stato ideato dalla stessa Narciso, ha come presupposto l’idea che, in un’epoca in cui il diritto alla diversità viene messo in discussione da atti di violenza e continui soprusi, il teatro debba esercitare una funzione civile e culturale, e per questo stare dentro il proprio tempo, intrecciare un dialogo fitto con il pubblico dando la parola alle donne così come alle altre categorie che sono quotidianamente vittime di discriminazioni.

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