La tragedia si triplica

Redazione

Angela Pagano (foto di Marco Ghidelli)
Angela Pagano
(foto di Marco Ghidelli)

Debutta in anteprima nazionale al Benevento Città Spettacolo, dedicato quest’anno a “Miti, eroi e gente comune”, la nuova regia di Luca De Fusco. Orestea, che racchiude i tre testi di Eschilo, Agamennone, Coefore ed Eumenidi, andrà in scena nel capoluogo sannita il 12 e 13 settembre. Tre ore di spettacolo con un’ora di intervallo, nel suggestivo Teatro Grande.

Un lavoro di “teatro totale” lo definisce il regista che anche qui, come nei precedenti Vestire gli ignudi, Antigone e Antonio e Cleopatra, unisce al testo musiche e danza.

L’Orestea viene spesso rappresentata con solo uno dei testi. Noi la presentiamo invece nella sua interezza, – spiega Luca De Fusco – per alcuni versi quindi uno spettacolo molto classico, ma in realtà una messa in scena molto contemporanea che rinnova lo stile di teatro/video già sperimentato”.

Unica trilogia a essere sopravvissuta fino ai giorni nostri, l’Orestea di Eschilo racconta la storia suddivisa in tre episodi, le cui radici affondano nella tradizione mitica dell’antica Grecia: l’assassinio di Agamennone da parte della moglie Clitemnestra, la vendetta del loro figlio Oreste che uccide la madre, la persecuzione del matricida da parte delle Erinni e la sua assoluzione finale ad opera del Tribunale dell’Areopago.

Con questo allestimento, che si divide in due parti: Agamennone e Coefore/Eumenidi, Luca De Fusco si confronta con una tragedia classica scegliendo di rispettare le caratteristiche del teatro greco che univa parola, canto, danza.

In scena un cast artistico di alto livello: Mariano Rigillo, Elisabetta Pozzi, Angela Pagano, Gaia Aprea, Claudio Di Palma, Giacinto Palmarini, Anna Teresa Rossini, Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Dely De Maio, Francesca De Nicolais, Gianluca Musiu, Federica Sandrini, Paolo Serra, Dalal Suleiman, Enzo Turrin. Le coreografie e le musiche sono rispettivamente di Noa Wertheim e Ran Bagno, entrambi israeliani. Mentre le scene sono di Maurizio Balò, i costumi di Zaira De Vincentiiis, l’adattamento vocale di Paolo Coletta. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli e del Teatro Stabile di Catania.

Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Mercadante di Napoli nella prossima stagione.

 

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