E’ l’amore per il teatro a riunire tanti artisti in un momento di solidarietà a favore di un’altra sala teatrale napoletana che rischia la chiusura.
Stasera a Il Primo, di Napoli si conclude la mini rassegna “Save the Primo”, lanciata qualche giorno fa dal direttore artistico Arnolfo Petri.
“Un atto dovuto. Un grido d’allarme che noi lanciamo dal palcoscenico, ma che altri debbono cogliere perché la cultura si salvi”, dicono Mario Porfito e Patrizio Rispo, insieme nella serata dei comici con altri colleghi.
“Chi fa questo mestiere ne conosce le difficoltà, – precisa Gino Rivieccio – dobbiamo sensibilizzare tutti. Con le molliche si fa il pane, non è importante l’incasso in questo caso, ma attirare l’attenzione su uno spazio che ha sempre presentato una programmazione di livello, mai commerciale”.
A loro, si sono uniti anche Francesco Paolantoni. “Ci lega uno spirito comune, la passione per il mestiere, la voglia di stare insieme per combattere una situazione grave”. L’appello è come sempre alle istituzioni. “Il pubblico non manca quando lo spettacolo è bello, – dice Paolantoni – ma non basta, non è in grado di salvare un teatro”. Eduardo Tartaglia sottolinea che questa partecipazione deve essere vista come momento di lotta, oltre che di amicizia, “è una reazione attiva. – dice – Il popolo del teatro non si piange addosso”. “Le piccole realtà sono al collasso – commenta Veronica Mazza, migliore attrice alla Terza Edizione del Gala del Cinema e della Fiction – eppure è proprio dai piccoli teatri che sono venuti fuori grandissimi giovani artisti”. Nei giorni precedenti hanno arricchito il cartellone momenti di musica e poesia con AnnaMaria Ackermann, Donatella Pandimiglio, Marianna Mercurio, Alex Airon Band.
“La sola parola teatro merita rispetto”, afferma Angela Luce. Sarà lei a chiudere stasera la manifestazione. “Mi dispiace per il teatro Il Primo, mi dispiace che Arnolfo Petri e Rosario Ferro e tutto il loro staff, debbano pagare per la crisi che ci opprime. Sono due straordinarie persone oltre che bravi attori e produttori. Hanno creato un teatro elegante e raffinato che spero possa continuare a offrire spettacoli di qualità. Questa situazione rende evidente che sono sempre i piccoli a pagare, che le istituzioni, dunque si attivino per scongiurare questo pericolo”.
La Signora della canzone, che ha dato subito il suo appoggio alla causa, offrirà al pubblico parte del suo repertorio di canzoni e poesie celebri, da Di Giacomo a Viviani, regalando forse una sorpresa: “M’intrometterò in punta di piedi anche nei miei modestissimi momenti di… Luce”.