Una poesia e un video per far conoscere al più vasto pubblico le Macchine anatomiche, conservate nel Museo Cappella Sansevero di Napoli. Realizzate dal medico palermitano Giuseppe Salerno, che Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, prese a lavorare con sé.
La performance sarà presentata venerdì 9 giugno 2023 sui canali social del Museo. Il video resterà visibile anche successivamente su Facebook e sugli altri profili social del Museo (Instagram e YouTube).
La poesia di Gabriele Tinti è interpretata da Alessandro Haber nella Cappella Sansevero, con la speciale video performance “Sanguinamenti”. Una serie di versi – alcuni dei quali inediti, altri pubblicati nel volume “Sanguinamenti” (La Nave di Teseo) -, composti con l’obiettivo di “trasfigurare la nostra paura per la morte, per il dolore e la sofferenza”.

Nella Cavea sotterranea della Cappella sono oggi conservati, all’interno di due teche, gli Studi anatomici. Sono gli scheletri di un uomo e di una donna in posizione eretta, con il sistema arterovenoso scoperto e riprodotto nei minimi dettagli. Le due opere sono tra le presenze più enigmatiche del complesso monumentale.Due opere d’arte, oggi mancanti del corpicciuolo del feto, collocato ai piedi della donna e trafugato alcuni decenni fa.
Ancora oggi, a oltre duecentocinquanta anni di distanza, si dibatte sui procedimenti e i materiali, grazie ai quali si è potuta ottenere una tanto eccezionale conservazione dell’apparato circolatorio. La minuzia e la precisione della riproduzione hanno alimentato la leggenda, secondo la quale esse sarebbero state realizzate tramite esperimenti su due corpi reali, che avrebbero subìto particolari iniezioni, tali da procurare la “metallizzazione” dei vasi sanguigni. In realtà il sistema circolatorio è frutto di una ricostruzione effettuata con diversi materiali, tra cui la cera d’api e alcuni coloranti.
Le Macchine anatomiche vanno inserite nell’ampio spettro di sperimentazioni e interessi del principe di Sansevero, prolifico inventore e intraprendente mecenate, che si occupò, tra l’altro, anche di medicina, nell’intento di meravigliare gli osservatori contemporanei e posteri.