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Risveglio di primavera di Frank Wedekind, apre la stagione del teatro Nuovo di Napoli, in prima nazionale, nella messinscena del giovane artista Tommaso Tuzzoli.
Il dramma, ancora attuale dopo oltre un secolo, pone l’accento sulla scoperta, da parte degli adolescenti, del mondo ipocrita degli adulti. Il risveglio rappresenta l’affacciarsi sul mondo delle nuove generazioni, che sono, però, schiacciate e soffocate dalla stupida ottusità di una cultura dominante, a loro imposta e non spiegata.
“Risveglio di primavera – chiarisce Tuzzoli – è per me un mondo infinito. Partendo da un gruppo di adolescenti nella società di fine ‘800, ne scaturisce un’analisi estrema sulla cultura, la sessualità, la coesistenza, l’educazione, il rapporto con il potere e con la propria individualità. I giovani sono il riflesso di un’umanità frammentaria, incapace di creare l’uomo ”futuribile”. L’assenza quasi totale degli adulti e la farsa cinica e violenta del potere scolastico rappresentano l’impossibilità di tracciare sentieri per l’umano stesso”.