Lopez&Solenghi show

Maresa Galli

Il Teatro Diana di Napoli stracolmo si accende con la comicità irresistibile e lo stile di Massimo Lopez e Tullio Solenghi, nel loro elegante Show arricchito dall’ottima Jazz Company di Gabriele Comeglio. Insieme i due artisti hanno firmato spettacoli teatrali e televisivi, rivisitato personaggi popolari e classici come “I Promessi Sposi” e famose telenovele sudamericane. Una scenografia luminosa fa da sfondo allo spettacolo dei due celebri attori, imitatori, anchormen, artisti a tutto tondo che hanno regalato negli anni grandi pagine di televisione e di comicità.

Lopez saluta il pubblico napoletano sentendosi a casa, condividendo di nuovo il palco, dopo quindici anni, con l’amico e collega Solenghi. Entra in scena lui, con il celebre monologo di Amleto, nel suo stile unico, un melting pot di lingue reali/reinventate, con quella capacità che ha caratterizzato il più famoso Trio della tv italiana. I due mattatori si cimentano con una carrellata di imitazioni: non potevano mancare Gino Paoli ed Ornella Vanoni, Domenico Modugno (Lopez) introdotto da Pippo Baudo (Solenghi), Luca Giurato e Maurizio Costanzo (Lopez) che intervista Giampiero Mughini (Solenghi), Patty Pravo nell’irresistibile imitazione di Lopez. Intercalano le gags incantevoli melodie cantate con maestria dagli attori-crooner, da “Cheek to Cheek” a “Something” a “Let it Snow”. Tornano i cavalli di battaglia, come la coppia Dean Martin e Frank Sinatra presentata al “Tale e quale show” di Carlo Conti, un successo, così come le battute sui luoghi comuni, le imitazioni dei politici italiani, da Andreotti a Conte.

L’Orchestra di virtuosi regala anche un celebre standard di Dizzy Gillespie, “A Night in Tunisia”, con un grande assolo di sax di Gabriele Comeglio. Solenghi canta anche la “Cavatina di Figaro” del Barbiere di Siviglia, dando poi vita ad uno svampito Papa Ratzinger intento a preparare un primo piatto, “Quattro Santi in padella”, per l’amico, Papa Francesco. Irresistibile anche nell’imitazione delle voci dei piloti di aereo nei diversi dialetti italiani. Un momento delicato, poetico, è dedicato dai due artisti all’amica, la compianta Anna Marchesini, sulle note di “Gabriel’s Oboe” di Morricone: (…) “non mi interessa sapere cosa verrà dopo di noi, voglio sapere se potrò ancora prenderti per mano, se avrò ancora il privilegio di specchiarmi nel tuo sorriso. Voglio sapere, vogliamo sapere se anche nell’emozione di quell’istante, nel gioco inesauribile dell’esser stati insieme accanto a te, anche stasera che ripetiamo quel nostro magico gioco, tu sia ancora qui, accanto a noi, Anna”.

Gran finale con “May Way” cantata dalla calda, potente e vibrante voce di Lopez, seguito dalle luci degli smartphone del pubblico, felice di aver ritrovato due vecchi amici sul palco, e di aver riso a crepapelle.

 

 

 

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