Luca Giordano: dalla natura alla pittura

Maresa Galli

Giovedì 8 ottobre 2020 si inaugura, al Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, la mostra “Luca Giordano. Dalla Natura alla Pittura”, a cura di Stefano Causa e Patrizia Piscitello (visitabile fino al 10 gennaio 2021). L’esposizione è un’idea di Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte e di Christophe Leribault, direttore del Petit Palais di Parigi, dove si è svolta la prima mostra intitolata “Luca Giordano. Le triomphe de la peinture napolitaine”, insieme alla mostra su Gemito, gran finale della “Stagione napoletana” di Parigi. “In questa seconda tappa, a Napoli – spiega Sylvain Bellenger – Giordano ci viene raccontato come non lo è mai stato prima, diversamente da Parigi. Sebbene egli abbia contato molto per i francesi, non lo si poteva presentare allo stesso modo ai napoletani, che sono abituati a incontrarlo frequentemente, a volte senza riconoscerlo, nel loro museo o nelle loro chiese. I curatori hanno saputo ricollocare la particolarità del grande pittore e anche pensarlo nel contesto delle chiese napoletane, poiché in fondo è a Napoli e soprattutto nello spazio delle architetture barocche, più ancora che nei musei, che Giordano si mostra in tutta la sua dimensione e dà prova del mestiere e della visione che porterà fino in Spagna, con i rapimenti trionfanti e gioiosi che rendono il monastero dell’Escorial un luogo un po’ meno austero”.

L’esposizione, dedicata al grande storico dell’arte Ferdinando Bologna, presenta oltre novanta opere suddivise in dieci sezioni; alcune provengono da prestigiosi musei ed istituzioni, tra i quali Louvre, Prado, Patrimonio Nacional, Fondazione Santamarca, Palazzo Abatellis, Pinacoteca nazionale di Bologna, Musei civili di Vicenza, Complesso dei Girolamini, Curia di Napoli, Museo e Certosa di San Martino, Museo Duca di Martina, Museo del Tesoro di San Gennaro, Pio Monte della Misericordia, Società italiana di Storia Patria e ancora tanti altri.

Una peculiarità è l’allestimento in sala Causa, a cura di Roberto Cremascoli con Flavia Chiavaroli (Cor Arquitectos): l’esposizione muta il senso della mostra “Caravaggio Napoli”, per abbandonare i vicoli e trasferirsi nei salotti seicenteschi, autentiche wunderkammer. Gran finale della mostra, l’interazione dell’installazione multimediale ideata e realizzata da Stefano Gargiulo (Kaos Produzioni), che offre uno spettacolare viaggio nelle opere e nei luoghi immortalati da Luca Giordano a Napoli, nella chiesa di San Gregorio Armeno, a Santa Brigida, alla Certosa di San Martino ed ai Girolamini.

Una mostra imperdibile per approfondire l’arte di un artista prolifico, nato a Napoli, dotato di una tecnica prodigiosa e di grande creatività, che regala al mondo preziose opere del barocco, traducendo in luci e colori le emozioni, mescolando nella sua pittura, realtà e fantasia, divenendo il più importante pittore del Seicento napoletano. Un genio che ha “abituato” i napoletani alla bellezza e alla grandezza delle sue opere – da rivedere per leggerne, ogni volta, il senso, per rivivere momenti emozionanti.

 

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