Si parlerà di Luisa Conte martedì 30 gennaio 2024, alle ore 17 alle Gallerie d’Italia. Il ricordo dell’attrice, a trent’anni dalla morte e quasi a cento dalla nascita, apre il primo ciclo di incontri, che si svolgeranno fino a maggio 2024,dedicati a cinque donne per la storia di Napoli.
Luisa Conte (Napoli-27 aprile 1925/30 gennaio 1994), è stata una delle più grandi protagoniste del teatro partenopeo.
Ne parleranno Francesco Cotticelli dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, la scrittrice Gioconda Marinelli, sua biografa, la nipote Lara Sansone, attrice e regista.
Luisa Conte è stata una degna erede della tradizione della Commedia dell’Arte, che dal suo debutto all’età di cinque anni al Teatro Trianon, ha continuato a vivere per il teatro: sceneggiata, rivista, varietà, commedia brillante, prosa. Nel 1947 ha recitato con il marito Nino Veglia e la sua Compagnia in Sud America. Nel 1954 è stata scritturata per Miseria e nobiltà in occasione della riapertura del teatro San Ferdinando, da Eduardo, che le affidò sempre ruoli di primo piano.
Dopo quattro anni, con Nino Taranto interpretò commedie di Raffaele Viviani, Giuseppe Marotta, Scarnicci e Tarabusi, Vitaliano Brancati, Ernesto Grassi, Luigi Pirandello. Nel 1969 insieme al marito, restituì al Teatro Sannazaro di via Chiaia, il suo antico splendore e fondò la Compagnia Stabile Napoletana, cui ha arriso sempre una meritata fortuna.
Nella sala di Chiaia, fu interprete esemplare delle commedie di Gennaro D’Avino, Paola Riccora, Antonio Petito, Raffaele Viviani, Giovanni Rescigno, Vittorio Paliotti, Domenico Romano, Nino Masiello e di tutto il repertorio scritto per la Compagnia da Gaetano Di Maio e diretto da Giuseppe Di Martino.
“Luisa Conte semprelLa regina del Sannazaro” è la biografia di Luisa Conte scritta da Gioconda Marinelli, edita da Homo scrivens. Il libro descrive un percorso artistico incredibile, ma anche la storia di una donna coraggiosa, forte e battagliera, dolce e impetuosa, passionale, amata e acclamata.
Inoltre è il racconto della sua vita sofferta, piena di sacrifici, ma anche ricca di grandi soddisfazioni, vissuta in pieno, da protagonista fino all’ultimo. E il meraviglioso sogno di donna Luisa, continua nel suo regno. Le nipoti Lara e Ingrid Sansone, hanno seguito le orme della nonna. Lara ricopre il ruolo di direttrice artistica del Sannazaro, coadiuvata da Sasà Vanorio, è protagonista, regista e custode di quel desiderio che si è sempre tramutato in realtà.
Michele Prisco affermava: “A Luisa Conte bastava appena entrare in scena per colmare il palcoscenico della sua presenza e creare con gli spettatori un rapporto immediato di simpatia e consonanza”.
E Antonio Ghirelli: “Da dove viene questa donna? Lo so, viene dai Tribunali, viene dal varietà, viene dalla miseria, viene dalla vita vissuta, dal coraggio del marito, Nino Veglia, viene da un infarto. In un’attrice come Luisa Conte c’è qualcosa di più dell’arte e del mestiere, della bravura e della naturalezza. C’è, come dire? Un’accumulazione secolare di umori, di odori, di sensazioni, di passioni, di parole, di idee”.
E ancora, Enzo Moscato: “Luisa era la parte più coraggiosa, vera, sanguigna e irriverente del teatro napoletano e della città intera… una donna che ha lavorato tantissimo”.