Ma quale Unità…

Alessia Pagliaro

Continua la rassegna dedicata all’arte dell’attore e del racconto, curata da Orazio Torrisi al teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma. Dal 22 marzo al 3 aprile andrà in scena 4 5 6 di Mattia Torre (che ne è anche regista), con Carlo De Ruggeri, Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino e Franco Ravera. Un testo dedicato alla famiglia. Storia comica e violenta di una famiglia in un luogo imprecisato del Sud Italia. Isolata e chiusa, la famiglia vive in mezzo a una valle oltre la quale sente l’ignoto. Il capofamiglia, la moglie e il figlio sono ignoranti, diffidenti, nervosi. Si scagliano addosso una salama appesa con lo spago a una delle travi del soffitto, rabboccano un sugo di pomodoro lasciato in eredità dalla nonna morta tre anni prima (“fine cottura mai”), litigano, pregano, si odiano. Ognuno dei tre rappresenta per gli altri quanto di più detestabile ci sia al mondo. E tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro. Tutto è pronto, tutto è perfetto. Ma la tregua non durerà.
456 – spiega Torre – nasce dall’idea che l’Italia non è un paese, ma una convenzione. Priva di un’unità culturale, morale, politica, rappresenta oggi una comunità di individui gli uni contro gli altri, riuniti in associazioni, in albi, in categorie professionali, in partiti, ma senza coesione”.

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