
Omaggio ad Annibale Ruccello anche da parte del Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli che dal 12 al 15 gennaio accoglie lo spettacolo Mamma – piccole tragedie minimali, interpretato e diretto da Eva De Rosa. L’ultima opera del drammaturgo stabiese scomparso trent’anni fa, in tre microstorie disegna il ritratto di altrettante mamme alle prese con un’esistenza complessa e dolorosa.
Nella sua messinscena Eva De Rosa accosta Ruccello a Viviani, entrambi creatori di figure veraci e popolari, legati ai vicoli, alla miseria, all’arrangiarsi della città più disagiata e carica di carnalità.
“Come Viviani è definito un “grande conoscitore della psicologia femminile”, – precisa la regista – anche nel teatro di Ruccello si tracciano profili psicologici molto analitici in cui l’universo femminile è centrale nella rappresentazione dei drammi”.
Le tre donne, tre mamme non riescono a confrontarsi con l’esterno perché “ingabbiate” in un mondo che le rende uniche protagoniste.

“Le tre microstorie si intervallano con musiche e poesie tratte dal Viviani, – spiega la regista – che per scelta sono contestualizzate ai monologhi di Ruccello, così da creare una forte sinergia tra i due autori. Sotto ogni storia si nasconde un elemento tragico, talvolta amaramente ironico, tale da rende queste madri ancora più complesse di quanto si possa percepire nell’immediatezza teatrale.
Tutto lo spettacolo ruota intorno ad un elemento scenico fondamentale, un albero a forma di donna. La scelta è dettata da due elementi: esigenza scenica su cui adagiare i costumi dei tre personaggi e creare una scenografia, minimale come lo stesso Ruccello amava. L’albero, è il simbolo archetipo dell’individuazione nella vita che cresce e quindi risponde alla tematica del testo. Si alternano una Madre Selvaggia, visione pagana, ma proposta al pubblico, in contemporanea con l’ascolto di una dolcissima preghiera cristiana in latino dedicata alla Madonna. Ogni microstoria inizia e finisce dall’albero”.
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