Al teatro Goldoni di Venezia è appena terminato il primo Festival dei Matti, ideato dalla cooperativa Con-Tatto diretta dalla psicoterapeuta Anna Poma. Il Presidente della Repubblica Napolitano ha dato la sua adesione, conferendo anche un riconoscimento alla rassegna ispirata alla lezione di Franco Basaglia.
Dibattiti su follia e normalità, riflessioni e proposte ad opera del filosofo Umberto Galimberti e dello psichiatra Franco Rotelli.
Umorismo e autoironia con Elio delle Storie Tese, Massimo Cirri e Carlo Antonelli.
Momento di punta l’anteprima nazionale di Stravaganza, testo scritto dalla drammaturga Dacia Maraini nel 1986, per la prima volta interpretato da ex pazienti psichiatrici e attori dell’Accademia della Follia, diretta da Claudio Misculin.
E’ la storia di cinque malati di mente che dal manicomio ritornano a casa per effetto della legge 180, ma nessuno li accoglierà e si vedranno costretti a riprendere la strada dell’ospedale, dove comunque decideranno nuove regole.
Dice la Maraini: “Ho partecipato al Festival perché vedo che c’è come una tendenza nuova, di intolleranza che è tornata: è una forma di razzismo verso i diversi, i diversi di sesso (abbiamo visto le violenze contro gli omosessuali), contro le donne e naturalmente anche contro i malati di mente. Un’intolleranza intollerabile”.