Arriva con le sue storie in musica Ciccio Merolla con il suo concerto più volte rinviato, al Teatro Sannazaro di Napoli. Il cantore etno-fank della città, che ne sa esaltare bellezze e ombre, e con ironia mette in musica la cronaca, la politica, i sogni e le speranze.

Accompagnato sul palco da Gianfranco Campagnoli (tromba), Dario Spinelli (basso), Antonio Esposito (batteria), Giuseppe Spinelli (chitarre), Andrea Oluwong Esposito (dubmaster), i repper Peppe-Oh e Speaker Cenzou, il percussionista, cantante, autore ha creato un live adatto a un luogo “magico” come un teatro perché, dice: “è il massimo della sonorità, supera ogni impianto acustico possibile, è un bozzolo che esalta la percezione”.

Dopo un lungo assolo con i suoi strumenti preferiti, l’artista inizia la sua esibizione in gruppo. Da “Se chiamma ammore” all’”Assessore” a “Cash”, “’O bongo”, fa volare le mani su tamburi e batteria e sul magico kaisha, strumento dalle sonorità esotiche e sognanti. Trasporta in atmosfere mediterranee, che evocano note e ritmi partenopei, segno dell’eternità della creatività di questa terra dalle mille facce, alla quale molti artisti non sanno rinunciare. “Mi sento ancora un bambino, – dice – amo la gente, mi piace essere vivo” e mette le sue sensazioni, i sogni, l’amore per la sua città nel pezzo che ha intitolato “’O munno che sento”, insistendo con “Song ‘e Napule”.
E nella sua evoluzione, dopo l’omaggio a Carosone (“Caravan petrol”) e il passaggio per la memoria, arriva al rap, il più moderno linguaggio per parlare della realtà di oggi, dei momenti quotidiani. Dedica “alle comunità, maltrattate, non ascoltate, che spesso si danno regole proprie”, come i pitbull, i cani più temuti e pericolosi se stuzzicati, il noto brano “’O pitbull”.
Chiude il concerto, prodotto dal Sannazaro e dalla Jesce sole, con “‘O mostro”, simpatica versione partenopea della celebre “Brava”, interpretata da Mina. Ma non mancano i bis, in cui si esibisce in un potente assolo al djembè e nell’ironico e vivace brano “Aggia perz e sold rint a Cumana.
Un’esibizione corale, in cui Ciccio Merolla l’antistar, coinvolge i compagni d’avventura, in uno spirito di gruppo e di apertura che dai Quartieri Spagnoli si apre al mondo.