Mille facce per Rosalina

Redazione

La sua è Rosalina, Giulietta, Donna, Prostituta, Madonna e Madonna napoletana. “Cosmopolita icona di ogni altro concetto di perfezione sovrumana capace tanto di trasgredire all’autore-scrittore per quel che riguarda l’evasione dalla trama, quanto di disubbidire perfino all’Autore-Creatore per ciò che l’eventuale spettatore della rappresentazione avrà la sorpresa di cogliervi. – spiega Giovanni Piscitelli, autore, interprete e regista di Rosalina (liberamente ispirato a Romeo and Juliet di William Shakespeare). Lo spettacolo torna in scena fino a domenica 19 giugno a Spazio Libero Teatro di Napoli, con Giuseppe Ariano, Stefano Ariota, Rebecca Salmoni.

Nel sogno di William-Romeo-Tebaldo, la storia unisce e confonde i personaggi, con una tirata finale contro Dio e la sconfitta dei buoni. “Il linguaggio di Rosalina – spiega Piscitelli, che ha messo in scena attori uomini nei ruoli femminili, secondo la tradizione elisabettiana –  è celebrativo delle parlate del babelico idioma di tutte le Bisavole, Nonne, Mamme, Zie, Parenti, Conoscenti, Amiche. Celebrativo della lingua di tutte le femmine del meridione d’Italia, della Campania tutta, di Napoli centro, di Via Benedetto Croce, di Palazzo Carafa della Spina, di Casa mia, della mia Mamma (improbabile e pur vera. Celebrativo degli accenti muliebri di tutte loro: un esercito di Madonne-Amazzoni, valchirie benefiche e non, sicuramente decisive per la mia evoluzione morale”.

 

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