Moscato fa il pieno

Redazione

Fino all’8 febbraio al teatro Nuovo di Napoli, Il sogno di Giruzziello completa il viaggio nell’universo di Enzo Moscato.

Con questo lavoro, il drammaturgo rende omaggio al fratello scomparso “attraverso una bizzarra, frammentata e personalissima elaborazione del lutto”.

l’onirico, il tragico, il comico, il grottesco, situazioni sceniche e di scrittura, magicamente sospese a quella ben nota dimensione, tipica di Moscato, fatta al contempo di reale e immaginario, di concreto e di simbolico.

Il Sogno,  cui fa riferimento il titolo (che parte proprio da un piccolo scritto autobiografico di Ciro), non è messo in scena per rimuovere il dolore o mettere a tacere l’anima ferita dall’Assenza, bensì, al contrario, per mantenere sempre vivo e costante, il senso della vita, della gioia, la pienezza, l’umorismo, che l’indimenticabile ‘Giruzziello’ seppe comunicare a tutti – pubblico e compagni di teatro – per l’intenso, anche se brevissimo, tempo che gli fu concesso di passare in questa vita terrena.

In scena, oltre allo stesso Enzo Moscato, Valentina Capone, Cristina Donadio, Gino Grossi, Carlo Guitto, Pasquale Migliore, Enzo Moscato, Salvio Moscato, e la partecipazione di Francesco Moscato, Gianky Moscato, Peppe Moscato, Fortunato Mugnano, Giuseppe Affinito jr.

le doglianze degli attoriDal 10 al 15, lo stesso Moscato riporta in scena il suo Le doglianze degli attori a maschera, libero omaggio a Carlo Goldoni, ispirato al suo Molière del 1751.

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