Napoli, cantiere d’arte

Angela Matassa

Sistema, sinergie, sociale, mescolanza, territorio, giovani. Sono le parole chiave della sesta edizione del Napoli Teatro Festival Italia, che si presenta in versione esclusivamente estiva. In settembre, infatti, è

Un momento del "Don Quichotte"
Un momento del “Don Quichotte”

previsto soltanto il Premio Le Maschere del Teatro Italiano, che quest’anno avrà una sezione dedicata a Mariangela Melato. Dal 4 al 23 giugno, 25 spettacoli (più 30 del Fringe Festival) occuperanno quindici luoghi, continuando la caratteristica di utilizzare siti non canonici e soprattutto aree e monumenti che, con l’arrivo delle compagnie e delle messinscene, si animeranno e si mostreranno al mondo nel loro splendore.

Nuova location quest’anno sarà il Museo nazionale di Pietrarsa che accoglierà, ovviamente in un vagone ferroviario, diversi spettacoli: Teatro dei Sensi Rosa Pristina, vincitore del Fringe2Fringe 2012 presenterà “CentoPorte”. Si vedrà “Il Maestro di Cappella dei Mendicanti” di Mariano Baudui; “Save the world”, progetto di un gruppo di giovani allievi del Piccolo di Milano; “Sueňo #4” di Sara Sole Notarbartolo, protagonista Cristina Donadio; “Il gioco dei re” di Luca Viganò, regia di Marco Sciaccaluga, storia del “re bianco” degli scacchi, il cubano José Raul Capablanca e del “re nero”, il russo Alekhine, della loro amicizia e della loro rivalità; “Lolita”, con la regia di Valeria Raimondi ed Enrico Castellano di Babilonia Teatri; “Polvere ritorneremo” del napoletano Claudio Buono, con Antonella Morea, diretto da Roberto Nicorelli. “Nata sotto una pianta di datteri” di Daniela Morelli e Gigi Di Luca, con Pamela Villoresi.

Meno soldi, ma stessa qualità, concordano il direttore Luca De Fusco e le istituzioni: la Regione Campania con l’assessopre alla cultura Caterina Miraglia (anche presidente della Fondazione Campania dei Festival), Giuseppe Grispello, presidente dell’Agis che ospita la conferenza stampa, come simbolo di collaborazione tra le forze.

Nomi nazionali, internazionali (l’americano Sellars, il francese Martinelli, le coreografie di Montalvo, Wertheim), tanti i napoletani, per offrire “una vetrina” di novità che spaziano dai classici alle nuove dramaturgie, come il Viviani dell’argentino Alfredo Arias: “Circo equestere Sgueglia” con Massimiliano Gallo. “Mescolanze”, dunque, “felice Babele” la chiama il direttore, tra sonorità di diverse nazioni e origini per rispondere anche alle esigenze del bando originario del Festival.

Una simpatica novità sono le “prove aperte” di alcuni lavori, tra i quali quello di Peter Brook, che ha scelto insolitamnte uno spazio piccolo come il Sannazaro per realizzare in prima mondiale “Lo spopolatore” di Samuel Bechett. Ma anche quelli di Arias, Konchalovskij, Ivo, dello stesso De Fusco (“Antonio e Claopatra”). Il regista Nanni Garella firma “La Classe” (ispirato a La Classe morta di Tadeusz Kantor) affidando la messinscena dello spettacolo ai pazienti psichiatrici con i quali collabora da tempo. Infine il progetto Arrevuoto-Viviani che concluderà l’edizione del Festival 2013. Il direttore artistico Maurizio Braucci e i registi del progetto quest’anno metteranno in scena con adolescenti rom e napoletani un lavoro ispirato all’opera “Zingari” di Viviani.

Napoli sarà un cantiere dell’arte. – spiega De Fusco – E’ l’unica città, ospite di un Festival, a poterselo permettere. Vedo Napoli non come un semplice scenario ma come una delle tematiche stesse della manifestazione, luogo anche di produzione teatrale”. Così sarà possibile seguire la nascita delle regie, spiare il lavoro artistico, godere del risultato. Oltre che palcoscenico, dunque, la città partenopea diventa un cantiere teatrale internazionale, come da propria vocazione. La nazione più in vista sarà la Francia e una forte connotazione femminile caratterizza il cartellone. Ricca la galleria di donne presenti, le shakespeariane (Caterina, Desdemona, Cleopatra), ma anche umili come quella di cui si fa interprete Pamela Villoresi, o non ancora donne fino in fondo come la Lolita di Babilonia Teatri. Ampio spazio sarà dato alla danza, arte ancora poco seguita. Tornerà la compagnia Vertigo 20 che festeggia vent’anni di attività, Ismael Ivo, Paco Decina. Sarà proprio una coreografia ad inaugurare l’edizione: “Don Quichotte du Trocadero” di José Montalvo al teatro di San Carlo.

Le collaborazioni. Con l’Accademia di Belle Arti, con la Fondazione Donnaregina, con R.U.N., la radio universitaria. Poi quella con i grandi teatri stabili: di Genova, Bologna, Prato, il Teatro di Roma, quello napoletano il Mercadante. Con Benevento Città Spettacolo.

I luoghi. Quindici gli spazi coinvolti: Città della Scienza, Galleria Toledo, Museo Cappella Sansevero, Museo Madre, Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, Ridotto del Mercadante, Sala Assoli, Teatro Bellini,Teatro Mercadante, Teatro Nuovo, Teatro di San Carlo.

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