QUANDO STUDIO E RICERCA SI FANNO ARTE

Napoli sta vivendo una ritrovata sintonia con turisti e stranieri, e del resto i numeri dei flussi turistici da un po’ di mesi lo evidenziano chiaramente. L’attenzione per le sue bellezze e per i suggestivi angoli cittadini però non si sta fermando alla mera visita di piacere, al viaggio occasionale inserito in un nuovo “gran tour” della penisola. Gli Americani dimostrano infatti sempre più interesse verso la città come oggetto di studio e di ricerca, spinti forse dalla curiosità per le storie ambientate a Napoli da Elena Ferrante, i cui libri negli Stati Uniti hanno incontrato i favori dei lettori negli ultimi anni. Non è un caso perciò che uno dei più prestigiosi College di Belle Arti d’America, il CCA di San Francisco (California College of Art) abbia scelto Napoli per la seconda volta come luogo privilegiato di osservazione e indagine urbanistica: una città sospesa tra antico e moderno, tra un centro storico patrimonio dell’umanità e una Stazione Centrale proiettata verso il futuro con le nuove infrastrutture della metro, ha tutta l’energia che occorre a fotografi, scultori e aspiranti architetti per un lavoro di grande sintesi artistica.
Così dal 17 giugno scorso un gruppo di 6 studentesse californiane, coordinate dall’italiana Mariella Poli, senior adjunct professor presso la CCA e anima del progetto “Interaction Sight & Urbanic Fabric”, ha percorso strade, vicoli e piazze di varie zone della città con alcuni studenti italiani, ideali “counterpart” assegnati in questo viaggio alla scoperta delle interazioni urbane e multiculturali.

Allievi delle Belle Arti guidati da Luca Sorbo, docente di fotografia all’Accademia e presso la scuola di cinema Pigrecoemme, insieme agli studenti del Dipartimento di Lettere e Filosofia della SUN, Seconda Università di Napoli – quest’ultimo partner sinergico del college americano per l’occasione – hanno contribuito di fatto anche loro alla raccolta di materiale fotografico e clip audiovisive. Il tutto poi è confluito in una piccola mostra presso la galleria E23 di Piazza Nazionale, inaugurata il 22 giugno e che si sposterà in autunno alla scuola di San Francisco con una nuova esposizione e catalogo delle opere.
“Installazioni, slideshow fotografici, montaggi video e una singolare performance art hanno coronato un lavoro di 6 giorni effettuato in lungo e in largo, dai Decumani ai Quartieri Spagnoli, dal lungomare a Piazza Garibaldi fino ai grattacieli del Centro Direzionale, sublimando l’energia visiva in arte moderna” spiega Luca Palermo, dottore di ricerca presso il dipartimento della SUN e coordinatore degli allievi italiani in questo speciale workshop creativo. Si è trattato di una straordinaria esperienza di confronto, un vero scambio di riflessioni, idee e impressioni personali sui mutamenti continui della città e sulle sue eterne certezze, nonché la prova di un diverso tipo di pratica e apprendimento universitari che purtroppo in Italia stenta ancora a decollare.
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