Terra e acqua che si incontrano, si confrontano sotto l’occhio vigile degli antichi e dei nuovi dei, e al chiaro di una luna gigante, riproposta e illuminata appositamente per la visita speciale teatralizzata.

Il secondo appuntamento al Lapis Museum della Pietrasanta a Napoli con l’associazione culturale Nartea del 4 febbraio scorso ha incontrato nuovamente i favori del grande pubblico.
Solo così si spiega la replica di febbraio 2023 dopo il primo evento del 7 gennaio scorso, con il sold out del primo turno delle ore 19.30 alla Basilica della Pietrasanta, a cui ha fatto seguito un altro alle ore 21, entrambi salutati e innaffiati da un’ottima degustazione di vino bianco, un eccellente Greco di Tufo DOCG delle Cantine Lunanera.
Il nome di questa cantina presentata da Mariano Penza, vicepresidente Nartea, non poteva essere più azzeccato come coronamento di un excursus nelle fondamenta dell’antico tempio pagano dedicato alla dea romana Diana (la greca Artemide), divinità della caccia e della luna appunto.

Interpretate dalle attrici Annalisa Arbolino e Mariachiara Falcone, e con gli splendidi costumi realizzati da Antonietta Rendina, le leggendarie janare (originariamente dianare, le sacerdotesse di Diana) hanno preso vita nei saloni tufacei, insieme al tufo stesso personificato da una giovane e voluttuosa donna.
Un “corpo” così caro ai napoletani da averci costruito prima mezza città, e poi da rifugiarsi al suo interno a ogni tragedia e pericolo.
I bombardamenti dell’ultimo grande conflitto mondiale, che resero Napoli la seconda città più colpita in tutta Europa, costrinsero i suoi abitanti a ripararsi forzatamente nel grembo materno dell’antica Partenope, in quei tunnel sotterranei delle antiche cave, divenute poi cisterne, che oggi serpeggiano sotto i nostri piedi.
La visita di Nartea, condotta dallo storico dell’Arte e guida specializzata Matteo Borriello, ha portato i suoi visitatori nelle gallerie in cui è ancora possibile vedere i segni di quella convivenza forzata per sfuggire alle bombe, tra i bagni e gli oggetti dimenticati, fino alla proiezione suggestiva – sul soffitto di una sala – dei voli animati degli aerei e dello sgancio degli ordigni.
E senza dimenticare l’interpretazione di un sopravvissuto dal bravo Mario Di Fonzo, su testi di Febo Quercia e coi costumi sempre della Rendina.

Il Lapis Museum di Napoli ha offerto la possibilità di un vero e proprio viaggio nel tempo, un racconto più unico che raro scandito dall’acqua scrosciante nelle piscine sotterranee, antiche fonti di approvvigionamento idrico.
Una narrazione speciale che mescola la leggenda della Pietrasanta, su cui fu eretta la chiesa di Santa Maria Maggiore, alle storie dei monacielli e agli aneddoti della seconda guerra mondiale, e che rimanda al prossimo appuntamento di Nartea, previsto per il 18 febbraio.
Fiamme e Ragione, che sarà centrato sulla figura di Giordano Bruno, – martire e filosofo eretico – promette sicuramente nuove emozioni.
