Nel magma dei Quartieri

Angela Matassa

Un momento dello spettacolo
Un momento dello spettacolo

Musica da vivo, atmosfera brechtiana, personaggi più che una storia: sono le novità della settima edizione di Quartieri Spagnoli, il musical di Gianfranco Gallo, che torna a Napoli al teatro Totò dal 15 al 24 novembre. Scritto nel 1998, il testo nasce dalla trasposizione di “Lysistrata, lo sciopero delle mogli”. “Sono partito da Aristofane – spiega l’autore-regista-interprete – e ho trasportato l’azione nei nostri Quartieri Spagnoli, dove la guerra tra ateniesi e spartani diventa un conflitto di camorra. Anche qui le donne sono fondamentali, ma il loro sciopero del sesso è uno strumento di cambiamento”.

Una compagnia numerosa con interpreti di varia estrazione “per rendere le diverse sfaccettature dei Quartieri Spagnoli che sono un magma”. Quindi comici, di prosa, di genere, cantanti, giovani. “E’ uno spettacolo divertente – continua il protagonista – ma con un messaggio. Non vogliamo semplicemente parlare della violenza che ci opprime, ma far capire che se si entra in un certo giro è difficile venirne fuori”. Per questo lo spettacolo è dedicato a Gianluca Ciminiello, una delle tante vittime di camorra.

Mi sono servito di parrucche, come si faceva una volta nella finzione scenica, – chiarisce il regista – e di costumi che ricordano visi di animali, per creare una sorta di fauna del quartiere. Insomma, questo musical è un po’ una favola dal messaggio sociale”.

Quale migliore teatro, allora, del Totò che da anni cerca di fare opera di aggregazione e riqualificazione di una zona anch’essa di frontiera, come Via Foria e dintorni. “Questo spazio nasce per dare possibilità ai giovani di esprimersi. – spiega il direttore Gaetano Liguori – Per far emergere chi ha il talento dell’artista e vuole intraprendere questa strada. Siamo il terzo teatro napoletano con 2500 abbonati, ma la vita è comunque difficile”. Concludendo, Gianfranco Gallo si ritiene soddisfatto anche perché, dice: “diamo lavoro a molti ragazzi. Fare l’attore, allora, può anche muovere l’economia. L’arte deve essere libera da qualsiasi vincolo, non sono i soldi pubblici il suo futuro”.

In scena con Gianfranco Gallo Andrea Sannino, Laura Borrelli, Sara Saccone, Alessia Cacace, Giusy Freccia, Raffaele Esposito, Nello Nappi, Michele Selillo, Marco Maietta, Alessandro Rusciano. I costumi sono di Annalisa Ciaramella, le musiche di Paco Ruggiero, le scene di Ernesto Pablo Quagliozzi, le luci di Enzo Mascolo.

La messinscena è prodotta da Raffaele Calafiore  e sponsorizzata da ErreDueEsse, azienda di prodotti tipici campani.

 

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