NEL NOME DI MASANIELLO

Redazione

Una Piazza del Carmine riempita da migliaia di persone domenica 25 per seguire la cerimonia conclusiva del Premio Masaniello, ideato da Luigi Rispoli, presidente del Consiglio Provinciale di Napoli e da Umberto Franzese, coordinatore del comitato scientifico dell’A.I.G.E. Tema di quest’anno era il mare, i valori, i personaggi della città.

Sul palco si sono alternati, nella serata condotta da Lorenza Licenziati, tutti i premiati che hanno ricevuto la prestigiosa statuina realizzata dallo scultore Domenico Sepe: Nazario Napoli Bruno (poesia napoletana), Marina Faiella (ricerca scientifica), Leonardo Ippolito (Spettacolo), Carlo Missaglia (canzone napoletana), Sandro Petrone (giornalismo), Mariano Rigillo (teatro), Maurizio Vitiello (critica d’arte), Sergio Zazzera (parlata napoletana), Gennaro Borriello (artigianato), Mariella Bottiglieri (imprenditoria), Antonio De Cesare (editoria), Vincenzo Onorato (sport), MSC Crociere (turismo), Domenico Picone (tutela e sicurezza ambiente marino), Angela Procaccini (cultura marinara).
In particolare Mariano Rigillo ha espresso il desiderio di riportare a Napoli, per rappresentarlo proprio in Piazza Mercato, il suo spettacolo teatrale “El ingenioso hidalgo Don Quijote de la Mancha”.
La serata si è aperta con la splendida voce di Yamila Rumajor Sosa in “Canzone di punta e di bastone” di Franzese/Campagnoli, colonna sonora della manifestazione, seguita dall’introduzione di Rosario Ruggiero”. Si sono poi esibiti il chitarrista Enrico Mosiello, Marianna Mercurio, la posteggia marinara di Rino Napolitano, e, in un simpatico gemellaggio con la Spagna, la ballerina di flamengo Dominga Andrias.
Il Presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, ha la sua soddisfazione per la riuscita della iniziativa: “Importante perché mostra una Napoli diversa e positiva attraverso i riconoscimenti ai suoi figli”.
Il Presidente del Consiglio Provinciale, Luigi Rispoli, ha sottolineato ancora una volta che “il fine del Premio Masaniello è soprattutto quello di stimolare l’orgoglio di essere napoletani per riscoprire l’amore per Napoli che deve portare tutti ad amarla, rispettarla e servirla”.
Nel teatro dell’evento, la Piazza e la Basilica del Carmine Maggiore, epicentro nel 1647 della storica rivoluzione del pescivendolo Tommaso Aniello d’Amalfi, anche Gigi Finizio ha ritirato la sua statuetta: “Sentirsi Masaniello è un onore, – ha commentato – spero di essere all’altezza e di difendere come fece lui la mia città. Io lo faccio attraverso le canzoni». Si è poi esibito in un concerto nel quale ha regalato al pubblico acclamante i suoi più grandi successi.

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