Nella notte delle streghe

Angela Matassa

Una scena (foto Claire Power)

Ha scelto proprio la notte delle streghe Anna Maria Russo per portare in scena lo spettacolo che inaugura la stagione estiva di Il Pozzo e il Pendolo. “Processo ad una strega” sarà rappresentato sabato 24 nel cortile del Maschio Angioino a Napoli alle ore 21.

E’ un allestimento che amiamo molto. – dichiara l’autrice e regista – Il testo, si ispira a atti giudiziari e documenti veri, ma racconta la storia di Bianca, personaggio di fantasia, perseguitata dal quartiere e condannata come strega. E’ scritto in napoletano arcaico, soltanto il parroco e l’Inquisitore parlano in un italiano sporco”. La vicenda si svolge, infatti, nel Seicento quando la caccia alle streghe condannò migliaia di donne al rogo, accusate per vari motivi. “La strega per noi è un’eroina. Sono i milioni di vittime innocenti dell’incapacità di comprendere il diverso. – spiega la Russo – Vogliamo dare voce alle persone che subiscono ingiustizie, che non corrono col branco e rischiano di essere sbranate”. Donne scomode, che non si adeguano al sentire comune, incomprese da mariti, amanti, figli, dalla società, considerate scomode. E’ la storia della diversità che diventa condanna, del martirio per chi rifiuta di piegarsi alle chiese, alle paure, alle mode, agli schemi ideologici, ai principi assoluti. E’ la tragedia dell’individuo che non si adegua, che non si rassegna, che pensa con la propria testa, e per questo muore ucciso da tutti. Ho usato il simbolo più evidente e comprensibile: – spiega l’autrice – una donna bruciata perché processata e condannata al rogo dalla Santa Inquisizione, per fare un discorso purtroppo attuale”.

Una scena

Nel cortile del Maschio Angioino, che nell’occasione diventa la Piazza, Bianca subirà il processo, perché denunciata per la sua attività considerata una stregoneria. Giovane, sola, bella, si guadagna da vivere distillando le erbe e curando gli infermi con i rimedi naturali, imparati dalla nonna. Ma la colpa peggiore è l’amore per un uomo sposato.

Dopo l’udienza, che si chiude con l’arringa della protagonista, la condanna e l’esecuzione. La donna finirà sul rogo. “Un rogo simbolico: – spiega la regista – ogni cittadino (sono tanti gli attori che formano il popolo) alzerà una candela da processione. Unite, infine intorno a lei, daranno proprio la sensazione del falò”.

Una forte suggestione, dunque, come quella da cui nasce anche il cartellone della stagione estiva dello spazio del Centro Storico, diretto dalla Russo. La diciassettesima, che parte scaramanticamente con questo spettacolo e prosegue dal 30 giugno al 6 agosto, ogni sera, all’Orto Botanico con 25 titoli. “Il filo rosso è la letteratura rielaborata per la scena. – conclude Anna Maria Russo – Ci siamo ispirati ai grandi autori classici come Omero, Conrad, Mastriani, Leopardi. Ma affrontiamo anche i contemporanei come De Giovanni e De Luca”.

Sulla scena, Marianita Carfora, Antonello Cossia, Bruno Minotti, Andrea De Rosa, Ramona Tripodi, Peppe Romano, con l’ensemble strumentale e vocale Musica Reservata.

 

 

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