Sarà in scena al Teatro Nuovo di Napoli, da mercoledì 8 febbraio a domenica 12, Amore, l’ottava commedia di Spiro Scimone, la quarta con la regia di Francesco Sframeli. Lo spettacolo è vincitore di due premi Ubu 2016, come miglior novità drammaturgica dell’anno e migliore allestimento scenico.
In scena, con loro due, Gianluca Cesale (Il pompiere) e, per la prima volta nella storia più che ventennale della compagnia, un’attrice, Giulia Weber che interpreta la vecchietta. La scena è di Lino Fiorito e il disegno luci di Beatrice Ficalbi.
Quattro vite al tramonto si muovono tra le tombe di un simbolico cimitero. La scena è, infatti, composta da due tombe a due piazze, il tempo è sospeso e, forse, stanno tutti prendendo parte all’ultimo giorno della loro vita. Due coppie comuni, senza nome: il “vecchietto” e la “vecchietta”, il comandante e il pompiere. Moglie e marito i primi, clandestini i secondi. “Queste due coppie – spiega Spiro Scimone – sono vicine alla morte, ma con leggerezza infantile parlano di quello che hanno provato da giovani e di ciò che forse non è ancora perduto. Alla fine di tutto, il senso della vita si può trovare solo nell’amore”.
Amore, oltre che titolo del lavoro, è anche l’appellativo con cui, quasi ossessivamente, la donna si rivolge al marito: un modo che è tipico del gergo degli affetti, in cui le parole si logorano fino a perdere il significato originario, per diventare qualcosa d’altro.
Entrambe le coppie si abbandonano ai ricordi, creando un universo parallelo abitato da memorie e rimpianti, giocose affettuosità, dimenticanze e amari sorrisi.
“Quando scrivo – spiega l’autore/attore – cerco di immaginare a quali corpi e movimenti saranno destinate quelle parole. Non inseguo le facili provocazioni ma solo il teatro, nella sua verità e semplicità, attraverso un fondamentale lavoro di squadra”.