Sceglie di eliminare la parola Emma Dante per la sua messinscena di Bestie di scena. Uno spettacolo stilisticamente perfetto, elegante ed essenziale. Una comunità, che si spoglia di tutto fino alla nudità, che lotta e combatte nella vita e per la vita. I suoi quindici interpreti, instancabili nella ripetizione dei movimenti, quasi atleti sul palcoscenico, a luci accese, corrono, provano, fanno esercizi, poi calato il buio in sala, cominciano lentamente, un indumento alla volta, a liberarsi di legacci, magliette, scarpe, e scelgono, infine, di non ricoprirsi con i nuovi abiti lanciati davanti a loro, restando spogli e veri nella parabola della vita. Contando esclusivamente sul proprio corpo, dono di natura, completo ed essenziale, un tutto padrone di se stesso.
Spadaccini, uomini in lite, ballerine da carillon reagiscono agli stimoli di luci e oggetti (noccioline da masticare e sputare, scope per ripulire, acqua per bagnarsi e stracci per asciugarsi) in una gestualità perfetta. “Sul palcoscenico c’è tutto ciò che serve: – scrive la regista – la casa, la stanza dei giochi, l’odio, l’amore, il sentiero, il rifugio dove trovar riparo, la paura, il mare, il naufragio, la trincea, la tomba dove piangere i morti, i resti di una catastrofe”.
Privilegiando gesto, musica e luci, Emma Dante torna alla creatività delle avanguardie storiche, si autocita ponendo sulla scena alcuni personaggi di precedenti provocatori e sorprendenti spettacoli (Mpalermu, Le Pulle, Operetta Burlesca, La scimia). Un’ autocitazione che conferma lo stile della regista palermitana che cambia facilmente registro, passando dalla verbosità del Basile e della sua Scortecata, all’assenza di parole di queste Bestie, inizialmente immaginate solo come un gruppo di attori all’opera e poi semplicemente simbolo di uomini e donne nella battaglia esistenziale, senza più pudori né vergogna.
Perfetti ed efficaci performers i suoi Sandro Maria Campagna, Viola Carinci, Italia Carroccio, Davide Celona, Sabino Civilleri, Roberto Galbo, Carmine Maringola, Ivano Picciallo, Leonarda Saffi, Daniele Savarino, Stephanie Taillandier, Emilia Verginelli, Marta Zollet, Daniela Macaluso e Gabriele Gugliara.
Al Teatro Bellini di Napoli.