E’ stato un grande film diretto da Melvin Frank nel 1975, interpretato da Jack Lemmon e Anne Bancroft, ma naturalmente tutt’altra cosa diventa in teatro Il prigioniero della seconda strada,

e Maurizio Casagrande
il testo di Neil Simon che racconta di un esaurimento nervoso, di una vita difficile, di una crisi di coppia. Temi di forte attualità, che coinvolgono anche la società del terzo millennio in ogni continente e paese.
L’ultima versione è diretta da Giovanni Anfuso, interpretata da Maurizio Casagrande e Tosca D’Aquino. Lo spettacolo sarà in scena la teatro Diana di Napoli dal 13 al 23 febbraio. Lui, un uomo onesto; lei, una donna coraggiosa che sa volare alto, si trovano ad affrontare disagi insopportabili dalla mancanza d’acqua al caldo eccessivo. Tutto comincia in una serata estiva tremendamente calda a New York, in cui, Mel non riesce a dormire a causa di una serie di irresistibili ed esilaranti nevrosi scaturite dal troppo caldo fuori e dal troppo freddo dentro, da un condizionatore rotto e perennemente fermo a 4 gradi, dallo sciacquone difettoso del gabinetto, da vicine rumorose e libertine, da cani che abbaiano e da inquilini che si lamentano di lui. La moglie è comprensiva, ma non sa che a far scaturire insofferenza e agitazione è il fatto che il marito ha perduto il lavoro. Infine i due si accorgono di quanto il loro amore sia più forte della mancanza di soldi, di lavoro e di acqua e vanno avanti. Una commedia esilarante, dal finale rosa, ma che tocca corde esistenziali profonde come Neil Simon sa fare.