Nino D’Angelo

Redazione

Nino D'Angelo
Nino D’Angelo

Nino D’Angelo. Primo di sei figli, di padre operaio e madre casalinga, nasce nel 1957 a San Pietro a Patierno, quartiere della periferia nordorientale di Napoli. Con un’infanzia difficile per le condizioni economiche della famiglia, lascia presto la scuola e comincia a lavorare saltuariamente come cantante ai matrimoni e come gelataio alla stazione.

Dopo una breve gavetta musicale, nel 1976 riscuote il primo successo in àmbito regionale con il 45 giri, ‘A storia mia (‘O scippo), pubblicato grazie a fondi familiari. A ventidue anni sposa Annamaria Gallo, dalla quale ha i figli Toni (1979), regista cinematografico, e Vincenzo (1983), giornalista, e inizia a lavorare in teatro, interprete di sceneggiate.

Quindi il debutto nel cinema, con Celebrità (1981) al fianco di Regina Bianchi, per la regia di Ninì Grassia, e il dittico Tradimento e Giuramento (1982) in coppia con Mario Merola. Nel film Quel ragazzo della curva B canta anche Napoli, che diviene un inno di riferimento per i tifosi di calcio napoletani.

Tra l’’82 e l’’83 il doppio successo di ‘Nu jeans e ‘na maglietta: il disco vende più di un milione di copie e il film omonimo tiene testa negli incassi a «Flashdance».

Nell’‘85 scala le classifiche di vendita con l’album Eccomi qua, mentre inizia a esibirsi anche all’estero. Nel 1990, dopo la dolorosa scomparsa dei genitori, la sua svolta umana e professionale con l’eliminazione del caratteristico caschetto biondo e la ricerca delle «emozioni più profonde per scrivere i brani», guardando anche a temi di socialità e vita quotidiana.

Nel 1996 l’incontro con la regista Roberta Torre per girare il cortometraggio Vita a volo d’Angelo, poi presentato al festival di Venezia, cui fa sèguito, l’anno dopo, la realizzazione della colonna sonora di Tano da morire, con il quale si aggiudica molti premi, tra cui il David di Donatello come miglior musicista e il Nastro d’Argento per la miglior musica. Sempre in campo cinematografico è attore in film di successo, Paparazzi, Tifosi, Vacanze di Natale 2000 e Il cuore altrove di Pupi Avati, nonché anche autore e regista di Aitanic.

Nel 1997, scrive il primo musical, Core pazzo, e partecipa più volte al festival di Sanremo: Vai (1986), Senza giacca e cravatta (1999), Marì (2002), ‘A storia ‘e nisciuno (2003) e Jamme jà (2010).

Artista poliedrico, conduce programmi in televisione – il Dopofestival a Sanremo con Piero Chiambretti su Rai 1 (1998); a Canale 5 è in Io non t’ho mai chiesto niente e Striscia la notizia (2005) – e pubblica l’autobiografia L’ignorante intelligente (1999).

Nel 2001 riceve il premio Gassman per lo spettacolo L’ultimo scugnizzo di Raffaele Viviani e pubblica l’album Terranera, di gusto “etnico”, Disco d’oro per le oltre 50.000 copie vendute.

Direttore artistico della festa di Piedigrotta (2008), ospite Sophia Loren, nel 2013 Nino D’Angelo calca il palcoscenico del Teatro San Carlo di Napoli per un omaggio al suo maestro ideale Sergio Bruni, nel decennale della scomparsa, in una serata evento alla quale collaborano Roberto De Simone e Mimmo Paladino.

Nel 2016 è nominato direttore artistico del Trianon Viviani, il teatro pubblico – dove ha ricoperto lo stesso incarico dal 2006 al 2010 – reduce da due anni e mezzo di fermo produttivo.

 

 

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