Rigillo dirige la Scuola del Mercadante

Angela Matassa

Il teatro Mercadante di Napoli
Il teatro Mercadante di Napoli

Il mio obiettivo è quello di formare attori bilingue. Capaci, cioè di passare con disinvoltura dal napoletano all’italiano, così da poter recitare qualsiasi testo”. Così, Mariano Rigillo , presentando il suo programma per la scuola di teatro dello Stabile di Napoli/Teatro Nazionale.

Da poco nominato direttore, l’attore partenopeo continuerà il lavoro iniziato da Luca de Filippo, che l’ha diretta soltanto per il primo anno, condividendone le linee guida. Ma non nasconde di voler ampliare il numero delle materie, tra cui la scherma (con Renzo Musumeci Greco).

Citando i grandi del passato, i suoi personali maestri, aggiunge desideri a desideri. Gli piacerebbe che da questa scuola venisse fuori la Comedie napolitaine, omologa di quella francese. Si augura di riuscire a dar vita a futuri Pulcinella, che stabilmente siano rappresentanti della nostra classicità per tutti, napoletani e turisti. Possibilmente in un luogo deputato, nel quale trovarlo sempre, come nelle migliori tradizioni europee. “Napoli è una città diversa – afferma – è un prisma dalle mille facce. Anche l’attore dovrebbe rappresentare questa diversità”.

Mariano Rigillo
Mariano Rigillo

Naturalmente, parla di sede della Scuola. “Non occorre un luogo esterno – spiega l’attore, in accordo con il direttore del Mercadante Luca de Fusco – anzi, gli stessi allievi preferiscono comunque restare all’interno del teatro”. Dunque, sia che si tratti del Ridotto che del San Ferdinando, i ragazzi, tra un lezione e l’altra, potranno sbirciare durante le prove, rubare qualche segreto, imparare dal vivo il mestiere.

Accanto alle materie classiche di una scuola di formazione, sono fondamentali “la dizione” e “l’uso della voce”, dichiara Rigillo. A questo proposito cita Orazio Costa e Sergio Tofano, i grandi maestri dell’Accademia, l’insegnamento di base per chi vuole imparare a recitare.

Una scuola che potrebbe essere punto di riferimento non solo per i napoletani, ma anche per aspiranti provenienti da tutt’Italia e, perché no, anche dall’estero. Con un programma da arricchire con incontri e stage occasionali, con artisti e docenti di passaggio in città.

Una nomina votata all’unanimità dal Consiglio di amministrazione dello Stabile partenopeo per un attore poliedrico, simbolo della nostra città, ma esempio di quella capacità di interpretare la drammaturgia mondiale. Da Goldoni a La Capria, a Shakespeare, da Eduardo a Patroni Griffi, da Viviani e Brecht, Mariano Rigillo ha portato sulla scena i più vari personaggi, con quella internazionalità che auspica per i suoi 29 allievi, per i quali sarà anche un importante docente.

Ho sempre amato lavorare con i giovani. – conclude – E’ un rapporto scambievole tanto che spesso mi sento un vampiro. Mi dò in maniera totale, ma rubo loro l’energia”.

I corsi del secondo anno del triennio inizieranno il 20 ottobre con il regista e drammaturgo Lorenzo Salveti e si chiuderà a giugno con due saggi: uno in lingua napoletana, l’altro in italiano.

 

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