Sedici spettacoli in programma nel cartellone di Spazio Libero di Napoli, il teatro del ‘tradimento’ e della mutazione”, come lo definisce I testi spaziano da Pinter a Paravidino, da Maraini a Campanile, da Jarry a Benni, rivisti e riadattati da autori contemporanei. “Il nostro è lo storico luogo dell’ultima avanguardia – dice il direttore artistico – e, seguendo la linea che ci ha sempre caratterizzato, proponiamo la modernità”.
Fare avanguardia oggi vuol dire dare spazio alle nuove generazioni e al loro linguaggio, al nuovo modo di comunicare, al cambiamento dei tempi. La stagione, inaugurata il 18 settembre, con un’evocazione del Gattopardo di Luchino Visconti, di Giovanni Piscitelli, per introdurre il problema della questione meridionale e per anticipare le celebrazioni dei centocinquanta anni dell’Unita d’Italia, continua con “Replica del primo party per Michael Jackson. Ritratto del 10 luglio 2009” da un’idea di Vittorio Lucariello (7-11 ottobre); “Vu cerca il suo doppio”, liberamente tratto da “La misteriosa scomparsa di W” di Stefano Benni, progetto e regia di Giuseppe Cerrone e Antonio Piccolo (20-25 ottobre); “Ne-vra-stè-ni-co” da Italo Svevo, regia di Vittorio Adinolfi (11-15 novembre); “La mia coscienza è un flusso – delirio per attore solo”, regia di Massimo Rosa e Francesco Bove (dal 20 al 22 novembre); “Di strano… in peggio”, testo e regia di Antonio Lepre (3-6 dicembra); “Erica”, tratto da “2 fratelli”, di Fausto Paravidino, progetto e regia di Giuseppe Cerrone e Antonio Piccolo (dal 15 al 22 dicembre); “Janara” , testo e regia di Giovanni Del Prete (29 dicembre); “Irma la dolce”, di Pina Di Gennaro (dal 7 al 10 gennaio); “Dormi bambina dormi”, da “Dialogo di una prostituta con un suo cliente” di Dacia Maraini, regia di Aniello Mallardo (27-31 gennaio); “I Patafisici”, dal 16 al 21 febbraio, tratto da “Gesta e opinioni del Dott. Faustroll, Patafisico” di Alfred Jarry; “Mutamenti”, tratto da “L’amante” di Harold Pinter, regia di Aniello Mallardo (dal 24 al 28 febbraio); “Neri contro cani”, tratto da Bernard-Marie Koltès, regia di Daniele Marino (dal 12 al 14 marzo); “Polisteroide”, regia di Antonio Lepre (dal 22 al 25 aprile); ‘Mbriana, testo finalista al Premio Riccione 2009, testo e regia di Giovanni Del Prete, dal 7 al 16 maggio. La stagione si chiude con “Una partita a scacchi?”, liberamente tratto da “Il povero Piero” di Achille Campanile, regia di Aniello Mallardo, dal 19 al 23 maggio.
“Ciò che caratterizza gli autori, grandi o piccoli che siano, è il minimalismo. – conclude Lucariello – Il teatro, che è il più effimero dei linguaggi, non può mettere in scena spettacoli come un tempo. Noi ci affidiamo, dunque, all’interprete e al suo nuovo modo di recitare”.