
Presentato al PAN di Napoli, Ocean, album d’esordio del collettivo afro-partenopeo Nafrythm. L’evento rientra nel cartellone di appuntamenti di “Aspettando… Rock!7”, anteprima della mostra Rock! sulla musica e i suoi linguaggi ideato e diretto dai giornalisti Carmine Aymone e Michelangelo Iossa, organizzato con l’assessorato alla Cultura del Comune di Napoli e in collaborazione con il Consolato Generale degli Stati Uniti d’America per il Sud Italia.
Il Palazzo delle Arti di Napoli ospiterà anche la nuova edizione di “Rock!” dal 2 al 30 settembre prossimi. Nel 2013 il collettivo di musicisti napoletani, Rete co’ Mar, dà vita ad un laboratorio musicale gratuito per immigrati provenienti da diversi paesi del Mediterraneo. Da quegli incontri, dal quegli scambi culturali e artistici è nato “Ocean”, un album delicato e insieme forte per le tematiche che affronta. Uno dei fondatori del collettivo, Vittorio Nicoletti Altimari, chitarrista e bassista, ex 666, suona con una band internazionale: il cantautore nigeriano Nyong Inyang, Christian Imalawien, chitarra e tastiere, Carlo Nicoletti Altimari, voce e chitarre, Carmine Brachi, batteria, Silvia Romano, tastiere, Gigi Brunetti, chitarra, Antonello Petrella, sassofono, Ousmane Sanou, percussioni. L’album si avvale anche del contributo di Francesco Paolo Manna, percussioni, Jules Illy,

percussioni, Gigi Stazio, slide guitar in “Think aright”, Mohammed Karoma, voce in “Bring back our children”. I suggestivi cori sono dell’Euphoria Gospel Choir, diretto da Emanuele Giovanni Aprile. L’album miscela sapientemente melodie mediterranee, suggestioni africane, begli arrangiamenti. I testi invitano al dialogo, alla pace, condannano le ingiustizie politiche e sociali, condannano la guerra: “Nigeria for you and me, why do we have to fight/We all need to unite and live with right, I say”, recita un verso di “Bring back our children”. La ritmica è coinvolgente, e spazia dal pop al reggae, dall’hip hop al folk più tradizionale con arrangiamenti moderni per raccontare al nostro tempo distratto che siamo “All for one, is one for all it’s humanity”…