“We Love Enzo”. E’ questo il titolo del minifestival che Casa del Contemporaneo dedica a Enzo Moscato per i suoi quarant’anni di attività drammaturgica e recitativa. Lo speciale evento si svolgerà dal 4 al 29 gennaio 2023 e proporrà “Play Moscato”, “Ritornanti”, “Pièce noire” e “Ultimo arrivato… a casa Moscato”.
La rassegna prende il via in Sala Assoli di Napoli, mercoledì 4 gennaio con “Play Moscato”, un sentito percorso attraverso la scrittura del Maestro. A seguire, dopo ogni replica, sarà proiettato “Rasoi” di Mario Martone. Dice Taiuti: «Sono passati più di trent’anni da quando con Enzo, muovevo i primi passi nella mia avventura teatrale, che ha segnato tutto il mio percorso come attore. Non c’è stato un momento, né uno spettacolo che ho messo in scena, senza aver mai pensato a un inserimento di qualche frammento o di un brano di Moscato.
Ora credo che dopo tanti anni sia necessario per me che questo repertorio praticato con passione ed emozione possa diventare il play della mia storia. Non sarà facile, anche se per molti io sono un attore moscatiano oltre che vivianeo… Moscato come Viviani è un poeta che ha detto e ha da dire ancora molto”.
In scena dall’11 al 15 gennaio “Ritornanti”, un lavoro maturo del tempo trascorso, delle esperienze raccolte, delle evoluzioni subite. L’atto liturgico-teatrale in sé del “ritorno” diventa un evento poetico di confronto e collegamento tra mondi im-possibili, eterni, atemporali. Il recital/reading contiene brani tratti da “Spiritilli”, “Little Peach” e “Cartesiana“. È interpretato da Cristina Donadio con Moscato e Giuseppe Affinito, le musiche sono di Donamos e Pappi Corsicato, i costumi dell’atelier Alessio Visone.

“Ri-tornare, ri-percorrere, ri-sentire, ri-pronunciare, è, forse, l’atteggiamento che pratico di più, e più spesso, con le mie cose di teatro – scrive Moscato nelle note dello spettacolo – … Il nomadismo della ricerca, lo spostamento continuo del limite attraverso i suoi territori, non dovrebbe esser disgiunto mai dal rassicurante, naturale, portarsi appresso sempre le proprie cose, il proprio passato, le proprie masserizie, ideologiche o grammaticali: passi già percorsi, sentieri già battuti, contagi e mali già esperiti, o, magari, chissà? per quale grazia o imperscrutabile sventura, già scampati, mai avuti”.
Vincitore del Premio Riccione per la drammaturgia nel 1985, “Piece Noire” – in scena dal 18 al 22 gennaio, porta la firma per quanto riguarda l’ideazione scenica, l’adattamento e la regia di Giuseppe Affinito, attore della Compagnia Enzo Moscato cresciuto nel solco del drammaturgo. E’ una specie di moderna fiaba dark abilmente mossa tra psicoanalisi, thriller e leggerezza; un ambivalente gioco rappresentazionale, comico e grottesco, teso tra verità e finzione.
«Portare in scena il teatro di Enzo Moscato è un’aspirazione, che poi diventa necessità, per molti attori napoletani e non solo”, dice Benedetto Casillo, che presenta dal 25 al 29 gennaio “Ultimo arrivato… a casa Moscato”, il suo atto di amore per il drammaturgo. Casillo ha scritto, dirige e interpreta quello che egli stesso definisce “una sorta di esame di maturità, una nota di merito da trascrivere nel registro di una carriera artistica”.
(La foto di copertina è di Pino Miraglia)