Renato Carpentieri mette in scena Disturbi di memoria, dal 17 al 27 marzo alla sala Ridotto del teatro Mercadante di Napoli, con Mario Porfito e Lello Serao. Un testo che Manlio Santanelli scrisse venticinque anni fa ma che dimostra tutta la sua attualità nelle situazioni, nel carattere dei personaggi, nei temi portanti.
“Due personaggi a confronto – spiega l’autore – due relitti, due opposti, che diventano due modelli umani antitetici, portatori di valori differenti e dal loro confitto viene fuori una situazione catastrofica, molto attuale”.
Gli opposti, dunque, punto di partenza per un’azione scenica, uno spunto per raccontare una storia e per “divertimento”. Un pezzo di teatro borghese e di “repertorio” che, come dice Santanelli, sembra ormai scomparso dalle scene.
Uno spettacolo molto ben confezinato e bene interpretato da Serao e Porfito, che disegnano con precisione il “professionista Igino” (Serao) e “l’affarista Severo” (Porfito) nelle scene di Ana Maria Morelli. Un testo sulla memoria, sulla “cancellazione” che spesso operiamo del nostro passato.
Due uomini sulla cinquantina: l’uno riservato, l’altro prodigo della propria intimità; l’uno attento a non offendere il comune senso del pudore, l’altro capace di pensare e dire soltanto cose spudorate; l’uno morbosamente geloso dei ricordi, l’altro pronto a metterli all’asta, si rincontrano dopo trent’anni. Lo Spudorato, approfittando di una coincidenza aerea, un pomeriggio riemerge dal tempo che fu e si presenta dal Riservato. E con quella breve visita gli manda al diavolo non soltanto il pomeriggio.