“Dal pontile lo sguardo è diverso”, scrive l’autore. Il pontile è quello di Bagnoli, punto d’osservazione di Massimo Mancini, il protagonista di La maledizione dell’acciaio, opera prima di Oreste Ciccariello da un’idea di Gigi&Ross, pubblicato da Rogiosi editore. La presentazione giovedì 9 maggio 2019 presso il Teatro La giostra a Napoli.
Ciccariello, è un romanzo che parla di cronaca?
“No, ma è quanto più possibile reale. Non volevamo realizzare una storia fantasy, ma partire dalla verità. Abbiamo parlato con molte persone della zona, descritto gente vera. Il libro parla delle tante morti per amianto che si sono verificate a causa dell’attività dell’Italsider, ma la parola chiave è speranza”.
Con Gigi&Ross hai un rapporto di amicizia e di collaborazione intensa e produttiva soprattutto per la televisione. In questo caso com’è nato il progetto?
“Rosario è della zona flegrea e da ragazzini giocavamo a calcio insieme. Con Gigi aveva preparato una sceneggiatura su questo tema e mi hanno chiesto se volevo trasformarla in romanzo. E’ stata una scommessa anche con l’editore, che ci ha dato fiducia”.
Come mai un tema così serio per voi, che vi occupate soprattutto di comicità?
“Il compito di far ridere è quello di comunicare alla gente. Volevamo dare visibilità a un luogo di cui si è occupata soprattutto la politica senza alcuna soluzione. Ci interessa smuovere le coscienze. Sentiamo molto forte il tema ambientale. Inoltre nel libro si parla di calcio, di amore, di amicizia, di scelte, della lotta tra bene e male. Argomenti che riguardano la vita di tutti noi”.
Così Massimo, aspirante calciatore per vocazione e medico per scelta, diventa un super eroe.
“Sì, per combattere contro la corruzione e il malaffare. L’ecomostro, l’Italsider, unico assassino del mare, di Bagnoli, di papà Angelo e ormai malefico fantasma, deve essere abbattuto. Il romanzo è una metafora per dare il nostro contributo, parlandone con l’aiuto della fantasia”.
E che potere abbiamo invece noi comuni mortali?
“Ognuno può essere un super eroe: basta non girarsi dall’altra parte, noi abbiamo raccontato una storia, se ognuno guardasse davvero le cose e facesse il proprio dovere, forse si potrebbero migliorare. Basta fare quel che è giusto, come dice anche il magistrato Catello Maresca nella prefazione. Avere dei sogni, e impegnarsi per realizzarli”.
Quali sono i tuoi scrittori preferiti?
“Ho una passione per Alessandro Baricco, mi piace e mi sorprende, Oceano mare mi ha cambiato, la saga di Henry Potter anche. Con i libri si cresce. Nello scrivere uso lo stesso metodo del personaggio. Non mi piacciono l’edulcorazione e le frasi ad effetto o chi vuole insegnare a ogni costo”.
Quanto credi nel libro stampato, da maneggiare, leggere e rileggere?
“Non ho mai avuto un e-book, amo il profumo della pagina, ritengo che tutto ciò che passa sul cellulare è effimero, lo scritto invece resta e può avere la forza di cambiare le persone. A me è successo. Il libro è un amico di carta”.