Ozpetek regista di “Madama Butterfly”

Maresa Galli

Martedì 12 settembre 2023 riprende la Stagione Lirica 22/23 del Teatro di San Carlo di Napoli con “Madama Butterfly” di Puccini, con la regia di Ferzan Ozpetek e la direzione musicale di Dan Ettinger alla guida di Orchestra e Coro del Lirico di Napoli. Tragedia giapponese in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal racconto “Madame Butterfly” di John Luther Long e dal dramma “Madame Butterfly” di David Belasco. Fu rappresentata per la prima volta a Milano, al Teatro alla Scala, il 17/2/1904. Successo della Stagione 2018/2019 del Lirico napoletano, torna con la regia di Ozpetek, le scene di Sergio Tramonti, i costumi di Alessandro Lai e le luci di Pasquale Mari. Otto le recite, dal 12 al 28 settembre.

Il soprano Ailyn Perez al San Carlo

Doppio cast in palcoscenico: nel ruolo del Cio-Cio-San si alternano Ailyn Perez e Valeria Sepe. In quelli di Pinkerton Saimir Pirgu e Vincenzo Costanzo. Marina Comparato è Suzuki ed Ernesto Petti è Sharpless. Paolo Antognetti interpreta Goro, Ildo Song è Bonzo e Paolo Orecchia Yamadori. Completano il cast Laura Ulloa (Kate Pinkerton), Giuseppe Todisco (Commissario), Antonio De Lisio (Ufficiale del registro), Linda Airoldi (Mamma), Anna Paola De Angelis (Zia), Franca Iacovone (Cugina), Giacomo Mercaldo (Yakusidé).

Madama Butterfly sarà dedicata alla memoria di Giovanbattista Cutolo. La prima del 12 settembre al teatro San Carlo sarà aperta da un minuto di silenzio – annuncia in conferenza Carlo Fuortes, sovrintendente del Massimo napoletano, accanto a Ferzan Ozpetek e al direttore musicale Dan Ettinger – Sono arrivato a Napoli  proprio nel giorno dell’assassinio del giovane musicista, a pochi metri dal teatro. Il San Carlo ha un ruolo emblematico in questa città, nel nostro progetto ci sarà una grande parte dedicata al sociale, attività che già esistono con ottimi risultati e che saranno moltiplicate”. Dan Ettinger, entusiasta del suo primo Puccini napoletano, sottolinea come sia “importante ma pericoloso rispettare la tradizione dell’opera, perché si può rimanere bloccati nello spartito senza leggerne i colori, le raffinatezze e i dettagli che esso contiene”.

Ozpetek, che ha debuttato nella regia lirica con “Aida”, al “Maggio Musicale Fiorentino” con Zubin Mehta e la con “Traviata” al San Carlo, ha ambientato la sua “Madama Butterfly” nel Giappone degli anni ’50, con una Cio-Cio-San forte, di gran carattere. “Madama Butterfly per me non è affatto una vittima come viene sempre vista. – spiega il regista de “Le fate ignoranti” e altri splendidi film – Per me la vittima è lui, Pinkerton, vittima di sé stesso, un burattino. Lei è una donna determinata, è cosciente delle cose che fa, tutt’altro che fragile. Parla della sua casa americana, ha voglia di Occidente e cambia religione. Proprio per questo non è una vittima. Ha in mano il suo destino. Decide e pianifica tutto. Anche quel gesto estremo”.

Ozpetek, che ama le regie classiche, annuncia piccole modifiche all’allestimento, come in “Traviata”, piccoli ritocchi e cambiamenti. Ai cantanti il regista chiede di concentrarsi sulla recitazione, sull’emozione, abbattendo la quarta parete.  “Mentre ero al San Carlo, qualche anno fa, per mettere in scena “Traviata”, incontrai in un bar tre ragazze che vi lavoravano. Le invitai a vedere l’opera e ne furono affascinate tanto da abbonarsi! Per questo motivo ho acquistato 200 biglietti per la Butterfly, per regalarli a giovani di contesti a rischio o che non hanno la possibilità di recarsi a teatro”.

Il maestro Dan Ettinger per “Butterfly”

Entusiasta della direzione di Fuortes, “uomo dalle mani d’oro”, Ozpetek è entusiasta anche del maestro Ettinger, sul quale vorrebbe girare un documentario. Come sempre, la messa in scena dell’opera è connessa ad uno speciale progetto delle Officine San Carlo. Sul palcoscenico ci sarà un tappeto/arazzo tessuto con filato ECONYL, nylon rigenerato ecosostenibile ricavato dal riciclo di reti da pesca dismesse o non usate, realizzato in un percorso di co-progettazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Siracusa, MADE Program, coordinati dal docente di “Antropologia progettuale” Andrea Anastasio.

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