Peccati yiddish

Redazione

S’intitola Il registro dei peccati, lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Moni Ovadia, in scena dall’11 al 13 gennaio al teatro Bellini di Napoli.

Moni Ovadia
Moni Ovadia

Un altro tassello aggiunto al grande mosaico della cultura yiddish di cui l’artista è tra i più autorevoli rappresentanti. Leggero, ironico, profondo nella ricerca, Moni Ovadia fa qui riferimento allo khassidismo, una corrente ebraica nata verso metà ‘800, che vedeva uniti e complementari la vivacità del principio spirituale e religioso espresso nella gioia e nella santità delle danze e dei canti, e lo studio metodico e rigoroso della sacra scrittura.

Lo spettacolo teatrale si configura come un racconto nel quale Moni Ovadia, attraverso stralci di Franz Kafka, Martin Buber e altri esponenti del chassidismo, conduce il pubblico alla scoperta di quella spiritualità che è alla base dell’opera di pensatori come Freud, Einstein, Marx, Trotsky e artisti come Marc Chagall.

Non meno importanti delle parole sono le musiche che accompagnano come sempre l’azione, immaginata da Moni Ovadia, artista dedito costantemente al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell’Europa orientale.

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