Il Teatro Totò di Napoli e l’associazione di promozione sociale Comitato don Peppe Diana presentano la Compagnia dell’Accademia del Teatro Totò in Peppe Diana. Il coraggio di avere paura di Gaetano Liguori (che cura anche la regia) e Ciro Villano, con Ciro Liucci e la partecipazione di Ciro Esposito, noto attore di cinema, teatro, televisione, affiancato da 20 giovani attori, provenienti dall’Accademia delle Arti Teatrali della sala di Via Cavara. In scena da giovedì 21 a domenica 24 febbraio e da venerdì 1 a domenica 3 marzo 2019. Venticinque anni fa, il 19 marzo 1994, nel giorno di San Giuseppe, quattro colpi di pistola recisero la vita di un “eroe per caso”: il trentaseienne don Peppe Diana.
Il Teatro Totò, per ricordare, per non dimenticare, per narrare un’assenza, e per favorire la “memoria”, ha realizzato una iniziativa artistica, umana e sociale che ha ricevuto il patrocinio del Comitato don Peppe Diana, di Libera, del Comune di Napoli, dell’Università degli studi di Napoli “Parthenope”, del Comune di Casal di Principe.
“Siamo nella chiesa di San Nicola a Casal di Principe, – spiega Liguori – sono le 7:25 del 19 Marzo 1994 è San Giuseppe. Don Peppino Diana dirà messa molto presto quella mattina, poi si recherà ad Aversa all’ITIS A. Volta dove insegna. Per il pomeriggio i suoi amici gli hanno preparato una piccola festa per il suo onomastico, ma quella festa e quella messa annunciata per le 7:30 non saranno mai celebrate. I killer della camorra spezzeranno la sua vita con quattro colpi di pistola sparati a bruciapelo con rara ferocia in pieno viso. Peppino tre giorni prima della sua morte era stato interrogato in procura sui rapporti d’affari tra politica e camorra. Solo qualche mese prima aveva organizzato una fiaccolata anticamorra che aveva coinvolto però solo poche persone. Aveva firmato un documento di denuncia contro la malavita organizzata, si dava da fare per aiutare gli extracomunitari, lavorava con una comunità che si occupava dei tossicodipendenti e seguiva con passione il gruppo dei giovani scout. Un prete molto scomodo quindi, per chi fa del malaffare una regola di vita. Ecco perché muore a soli 36 anni Don Peppe. Voleva educare i giovani alla legalità , al rifiuto della convivenza con la camorra ed al suo sistema di potere. Probabilmente questa azione civica quotidiana gli è costata la giovane vita. Ecco quindi che il modo migliore per rendere onore alla sua memoria ci è sembrato quello realizzare uno spettacolo teatrale che ci parlasse di lui, della sua vita , dei suoi dilemmi, dei tanti dubbi che Don Peppe aveva avuto anche sull’atteggiamento della stessa chiesa nei confronti dei camorristi”.
Il Teatro Totò e l’Accademia Teatrale, d’accordo con il Comitato don Peppe Diana, da maggio a luglio 2019 terranno un corso di teatro per venti partecipanti del territorio casalese. Un’opportunità offerta nell’ottica della formazione e del riscatto sociale, così come voleva don Diana. Le lezioni saranno ospitate a Casa don Diana, bene confiscato a Casal di Principe.