
Un incontro prezioso quello del Teatro Galleria Toledo di Napoli ideato da Girolamo De Simone che proprio nel Teatro stabile d’innovazione festeggia i vent’anni di attività di “Musica Millemondi”. Galleria Toledo ha ospitato negli anni nomi di rilievo del panorama musicale nazionale e internazionale, nonché interpreti e compositori napoletani, evento unico se si eccettuano gli interventi di programmazione di Luciano Cilio. Una musica di ricerca e insieme preziosa memoria ha coinvolto artisti del calibro di Luciano Cilio, Eugenio Fels, Bruno Canino, Giuseppe Chiari, Cecilia Chailly, Antidogma, Pietro Grossi, Teresa Rampazzi e ancora altri. “Mi preme segnalare la scelta di assegnare ai giovani – spiega De Simone, musicista, direttore responsabile di Konsequenz, critico di Il Manifesto – l’esecuzione di brani di autori viventi, o da poco scomparsi, legando questa performance a un momento di riflessione teorica che la precede. I giovani rappresentano il vero e proprio archivio vivente della contemporaneità; attraverso la loro esecuzione e interpretazione, le musiche contemporanee non sono solo archiviate in cartaceo, depositate come inerti pubblicazioni presso le biblioteche di Stato, o affidate alla duplicazione via web. Con lo studio, l’esecuzione, l’attraversamento del respiro proveniente dai più genuini dei viventi, questi brani potranno compiere nel modo più adeguato la funzione per la quale sono stati concepiti, mantenere un senso quale direzione…”. Purtroppo nelle scuole solo al V anno ci si avvicina agli autori contemporanei. Quale modo migliore di trasmettere la musica come patrimonio vivo se non attraverso i giovani esecutori? Non basta (e significherebbe museificarla) la repertizzazione delle partiture, la registrazione dei brani, ma occorre infondere ad esse nuova linfa attraverso le prassi esecutive. Nel convegno sono state ricordate le tappe storiche di questi vent’anni di sperimentazione a Napoli, città porosa che conserva, rigurgita, ingoia, restituisce fermenti. Mancano in città i canali di distribuzione, le sale, una mentalità diversa da parte delle istituzioni. Compito dei docenti è quello di stimolare gli allievi a creare nuove composizioni, giocando con la musica per creare un laboratorio vivo, un’istruzione non accademica.
Questo il leit motiv degli interventi di Girolamo De Simone; Alfredo D’Agnese, critico de La Repubblica; Claudio Gison, musicista; Angelo Greco, musicista e performer; Antonello Colimberti, Accademia di Belle Arti dell’Aquila; Carlo Mormile, compositore; Claudio Paradiso, presidente del Dizionario della Musica in Italia – Archivio dei musicisti italiani.

Prezioso il lavoro degli archivi cartacei a cura di Paradiso, docente al Conservatorio di Perugia che cura una sorta di Arca di Noè per raccogliere tutta la produzione di grandi musicisti (i più recenti: Severino Gazzelloni, Benedetti Michelangeli, Vinicio Gai, Alfredo Sangiorgi, Ermelinda Magnetti, una miniera inesauribile). Forse un giorno il progetto incrocerà quello sognato da De Simone, la creazione di un “Archivio delle memorie inconciliate”. Dopo i saluti di Laura Angiulli e di Giuseppina Maria Wally Crocenti, dirigente del liceo Margherita di Savoia di Napoli, largo ai giovani esecutori del liceo succitato e del Conservatorio di Napoli. A loro il piacere di suonare perle di Luciano Cilio, Guido Arbonelli, Igor Stravinsky, Aldo Veniero, Daniele Michelini, Girolamo De Simone, Eugenio Fels, Gabriele Montagano. Per dirla con De Simone, i veri archivi viventi delle culture musicali contemporanee sono loro, i giovani, seme e memoria per una moltiplicazione di generi e tendenze libere e ispirate, nate dal quotidiano con il leit motiv di sopprimere qualsivoglia omologazione. La musica può.