Metti una sera a cena tra amici. E che proprio quella sera uno di loro proponga di fare il gioco della verità. Metti quindi che ognuno debba posare il proprio cellulare sul tavolo, condividendo così con tutti messaggi e telefonate. Qualcuno è sicuro di sé, qualcuno un po’ meno. Qualcuno inizia proprio a sudare freddo. Quanto siamo davvero convinti di conoscere tutto della vita di chi ci sta attorno? Ecco l’esplosivo inizio di Perfetti sconosciuti, in scena già da mercoledì 26 aprile al teatro partenopeo Diana. Paolo Genovese firma così la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento del film di straordinario successo, una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere in fondo dei “perfetti sconosciuti”. Protagonisti in scena Dino Abbrescia, Alice Bertini, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Anna Ferzetti e Valeria Solarino.
Il sipario si alza con la scena di un tranquillo focolare domestico. Una coppia sposata ne invita a cena altre due più il classico amico di sempre che dovrebbe portare la sua nuova fidanzata che, però, è di nuovo influenzata. Tra una chiacchiera e l’altra, parte il gioco della verità: tutti i cellulari sul tavolo. Da quel momento ogni telefonata, foto, messaggio diventano di dominio pubblico. E’ subito palese che niente sarà più come prima: tradimenti, celata omosessualità, segreti personali, litigi in famiglia e sotterfugi tra gli stessi presenti saranno il filo di Arianna che lega questa commedia dolceamara dai risvolti inaspettati. La triste verità viene presto a galla: le coppie sposate si tradiscono o hanno segreti importanti tra loro.
Gli stessi amici si pugnalano alle spalle e si mostrano poco inclini all’accettazione l’uno dell’altro. E l’omosessualità rivelata di uno di loro scatena un putiferio. Per un paio di ore di condivisione dei contenuti della “scatola nera” della nostra vita si stanno per rompere matrimoni, amicizie e legami decennali. La vita segreta di ciascuno di noi dovrebbe quindi rimanere tale? Alla fine della commedia si scopre che in realtà il gioco proposto dalla padrona di casa non è mai avvenuto, poiché il marito si è categoricamente rifiutato di farlo, avendo intuito quanto potesse essere pericoloso scherzare con i propri segreti e la privacy. Una volta conclusa quella che in realtà è stata soltanto una normalissima cena fra amici, ognuno torna alle proprie piccole o grandi falsità. Le coppie sposate continuano a tradirsi. Gli amici a pugnalarsi alle spalle. Gli omosessuali a vergognarsi ingiustamente di confidarsi con gli amici di sempre. Tutto torna come prima. E ognuno alle proprie bugie.