Rino Di Martino: una vita per il teatro

Maresa Galli

Rino Di Martino, attore teatrale di lungo corso, per 35 anni direttore di produzione del Teatro Bellini di Napoli, interpreta con disinvolta bravura ruoli complessi che richiedono versatilità, spessore, sensibilità. Sceglie con accuratezza autori e registi, storie e monologhi che fanno riflettere il pubblico, perturbanti, emozionanti, forti.

Ai lettori di NT racconta i suoi progetti.

Il prossimo anno riporta in scena “Le tre verità di Cesira”, già interpretato con successo dopo “Uscita d’emergenza”.

“Sì dal 18 al 23 aprile 2023 sarò in scena, al Piccolo Bellini di Napoli, con il testo di Manlio Santanelli. La regia è di Antonello De Rosa, le scene di Tonino Di Ronza, i costumi di Giusi Giustino, una produzione T.T.R., il Teatro di Tato Russo. Già è stato rappresentato, otto anni fa, sempre al Piccolo Bellini. È la storia di Cesira, acquafrescaia dei Quartieri Spagnoli, che vende limonate, acqua sulfurea, una donna buona con i baffi. Gli scienziati le chiedono di vendere il suo corpo in vita, per sezionarla e studiarla post mortem. La chiamano “’o masculone”, ma lei è talmente intelligente da fare della sua natura la vera forza. Quando è in dolce attesa le voglie vengono al marito! Così racconta ad un cameraman le sue tre verità, tre monologhi nello stile di Santanelli, surreale, teatro dell’assurdo, sull’ambiguità del linguaggio, della comunicazione. Non è semplice interpretare il ruolo di una donna ma è un lavoro che completa l’artista – abbiamo tutti una parte maschile ed una femminile”.

Nello spettacolo “Hamletmachine” di Heiner Müller, per la regia di Sergio Sivori, lei è stato coinvolgente, poliedrico, offrendo una grande performance vocale e fisica

“Mi sono calato in un ruolo molto difficile ma mi sono trovato benissimo con la regia di Sergio Sivori. Per interpretarlo ho dovuto fare palestra per avere un corpo molto elastico. Una scenografia essenziale sottolinea il dramma della condizione umana e la pantomima, il teatro di tradizione e l’avanspettacolo, la tragedia e la commedia. È un grande lavoro molto apprezzato a Fèrento, vicino Viterbo, nella stagione teatrale estiva “Tramonti in scena”, dove torneremo il prossimo anno. Purtroppo, spesso, gli spettacoli importanti non sono in tournée quanto dovrebbero poiché devono sottostare a criteri che poco hanno a che fare con il teatro”.

“Le tre verità di Cesira”

Si rappresenta molto il drammaturgo Annibale Ruccello, scomparso troppo presto, autore di capolavori: lei gli ha reso omaggio mettendone in scena diversi testi fino a “Mamma. Piccole tragedie minimali” per la regia di Antonella Morea. Come vanno interpretati i suoi testi?

“Spesso gli uomini che vestono i panni dei suoi personaggi si limitano a scimmiottare le donne. Ho avuto un rapporto stupendo con la madre di Annibale. All’inizio mi rifiutò i diritti d’autore per “Mamma, piccole storie minimali”, poi con Antonella Morea andammo a trovarla e cambiò tutto. Mi ha voluto un bene pazzo. Mi emozionano troppo i suoi personaggi, me li sento addosso, vivo le loro emozioni. L’emozione più forte è stata, alla prima al Piccolo Bellini, la dichiarazione della madre di Ruccello che mi disse: “Stasera ho rivisto Annibale!”. Come va interpretato? Con rigore. Di tutto lo spettacolo da lui scritto non ho cambiato neanche una parola, pur essendo un monologo. “Mamma. Piccole tragedie minimali” è il mio cuore!”

Ha nuovi progetti in cantiere?

“Nel 2014 ho interpretato “Sabbie” di Pippo Cangiano, per la regia di Fortunato Calvino, con Ivano Schiavi. Pippo Cangiano lo ha scritto per me. È una storia di dolorose memorie che legano due fratelli abusati dal padre, uno chiuso in manicomio e liberato grazie alla Legge Basaglia, l’altro appena uscito dal carcere. Un padre stupratore, una madre che sa tutto e ignora, fino a permettere di rinchiudere i figli. Il regista ne dà una bella lettura, suddividendo il testo in vari “siparietti”, e ognuno è un cazzotto allo stomaco. Ne girerò un corto, per la regia di Diego Sommaripa, un adattamento di 15 minuti rispetto ai 55 del lavoro teatrale. Dobbiamo attendere ancora un po’, poiché si svolge su una spiaggia e ora il tempo non ce lo permette”.

 

 

 

 

 

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