Riscrittura in chiave moderna del mito di Fedra

Anthea Principe

Sarà nuovamente in scena fino a domenica 26 febbraio 2023,  Io sono Fedra al Teatro Tram di Napoli. Docenti e allievi del laboratorio di teatro salgono sul palco dando vita alla riscrittura della tragedia di Euripide, a cura di Marina Salvetti e la regia di Gianmarco Cesario. Titti Nuzzolese, Antonio Buonanno, Errico Liguori e Antonello Cossia si misurano con personaggi densi, ripopolando l’universo di riferimento del testo originario con molti spunti di attualità.

Dal testo, emerge uno scollamento geografico e temporale: lo spettacolo, infatti, non si svolge a Trezene, la città del Peloponneso dove è ambientata la versione originaria della storia, ma tra le mura di un seminario. I personaggi si muovono nell’ambito della stessa domanda drammatica: è possibile scappare da se stessi? La risposta è nel titolo ed è rappresentata dai protagonisti in una scenografia volutamente scarna, che lascia spazio solo alle emozioni veicolate dalle loro voci e dai loro corpi.

Una scena (Foto di Amanda Annucci)

“Chi è Fedra? La sua storia ci è stata raccontata da Euripide, da Seneca, da Racine e persino da D’Annunzio. – spiega Marina Salvetti – Ma in pochi, presi alla sprovvista e senza Google, saremmo in grado di rispondere a questa domanda su due iedi. Fedra abita il mito ma quasi non ne fa parte. Non è Medea, non è Euridice né Antigone. Non è nemmeno Arianna che, col suo filo, conduce Teseo fuori dal labirinto. Eppure, è sua sorella nonché moglie proprio di quel Teseo che abbandona Arianna a Nasso. Fedra è la figlia di mezzo, la sposa in seconde nozze, la matrigna di cui prendersi gioco. Non ha compiuto gesti eroici, non ha consumato vendette crudeli. Fedra prova a fare la cosa giusta, cerca disperatamente di allontanarsi dal brodo di coltura in cui è cresciuta”.

Fedra non vuole restare intrappolata nelle tare incestuose e scandalose della sua famiglia. Il disperato tentativo di essere migliore di quanto il mondo si aspetti da lei, unito alla ricerca di un’identità deludente ai suoi occhi, fanno di lei una figura estremamente modernaFedra si giudica, si punisce, si odia. Non si riconosce nella donna che è diventata e che in tanti amano. Sente di essere nel torto a causa dei suoi sentimenti verso il giovane Ippolito che la detesta. È l’unico a farlo, ma Fedra non sembra vedere altro che quel biasimo. Ippolito è il solo specchio in cui lei vuole guardarsi. L’epilogo tragico della storia è frutto del suo desiderio di autodistruzione.

 

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info e prenotazioni:

cell. 342 1785 930 | tel. 081 1875 2126 | email tram.biglietteria@gmail.com

 

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