Sandro Dionisio torna ad occuparsi di Antonio Neiwiller. Dopo lo spettacolo teatrale di qualche anno fa Corpi celesti a lui dedicato, ha organizzato per il 21 gennaio (Sala Assoli del teatro Nuovo di Napoli), l’evento intitolato Il coro negato, in occasione del ventennale della sua scomparsa. “Nello spettacolo precedente elaboravo l’assenza, questo invece è un omaggio con cui celebro la presenza di Antonio. – spiega Sandro Dionisio, regista di cinema e teatro – Pochi hanno la sua potenza seminale, i frutti della sua ricerca, la contaminazione tra i linguaggi, sono cose che si vedono tuttora. Me ne accorgo sempre quando vado a teatro. E’ ancora attualissimo. Perciò, ho pensato di costruire una ragnatela intorno a lui, per creare una mappa d’arte esistenziale e ancora fruttifera”. Conosciuto, tra l’altro, per le messinscene “Ti rubarono a noi come una spiga” (1974), “Berlin Dada” (1977), “Anemic Cinema” (1979), “Titanic” (1983), “Darkness” (1984). Come attore di cinema in “Morte di un matematico napoletano” di Mario Martone e in “Caro diario” di Nanni Moretti, Neiwiller è stato innovatore del teatro italiano, impegnato nella sperimentazione degli Anni Settanta e Ottanta, artista controcorrente che voleva “ripartire dal teatro vuoto, partire liberamente dal nulla”.
“Voglio trattarlo come un maestro, ma soprattutto come un classico, – continua Dionisio – vorrei portarlo alle nuove generazioni, a chi non ha avuto la fortuna di conoscere lui o il suo lavoro. La sua ricerca vitale non si è esaurita”. L’appuntamento di martedì consentirà d’incontrare Antonio Neiwiller, vedere alcune sue opere, sentirlo come in un dialogo con alcuni compagni di strada per affinità di diverso tipo. Enzo Moscato, Giuseppe Patroni Griffi, Cristina Donadio, tra i primi. Nel breve “rito” allestito in ricordo dell’amico perduto, si ascolterà la testimonianza devota di Marialuisa Firpo, l’omaggio appassionato di Cristina Donadio (che interpreta la Little Peach di Enzo Moscato), il canto di Carmen Femiano con la sua Alfonsina y el mar per voce e chitarra di Max Carola, stralci di “Scende giù per Toledo” di Peppino Patroni Griffi, interpretato da Gino Curcione, e infine un oratorio poetico scritto dallo stesso Sandro Dionisio per il giovane talento Cristian Izzo, per Maurizio Bizzi e Tina Femiano, sostenuti dagli interventi sonori di Gaemaria Palumbo e la scena di Flaviano Barbarisi e Anna Seno. “Questo canto sarà il preludio all’evocazione sciamanica del Poeta. – spiega il regista – Con la forza del teatro, la potenza dei suoni, l’emozione della musica si può. Sento la sua energia che ci sostiene”.