Sal Da Vinci, con Zero e Siani

Maresa Galli

Il manifesto dello spettacolo
Il manifesto dello spettacolo

È davvero un Italiano di Napoli, Sal Da Vinci, che torna in scena con il nuovo spettacolo nel suo amato Teatro Augusteo di Napoli. Nato a New York, napoletano orgoglioso delle proprie radici e stufo di considerare l’Italia divisa in due, l’artista dice di voler portare in scena “la Repubblica dei sentimenti, la nostalgia per un ‘Italia che era più semplice”. Ricorda le telefonate che si facevano da casa senza privacy, portandosi in giro l’apparecchio e con i genitori preoccupati del costo… I telefonini hanno cambiato la vita di tutti e, parafrasando il suo nuovo album, “Non si fanno prigionieri”, per la direzione artistica di Renato Zero, ma si deve cercare sempre di spezzare le barriere e di rincorrere la libertà. “Questo cantiere aperto oggi – spiega Da Vinci in un’affollata conferenza al Teatro Augusteo – è la testimonianza che questa Italia non si è ingrigita. Mi piacerebbe avere una macchina del tempo che in realtà esiste e si chiama musica, che segna il nostro cammino. Ecco perché canterò canzoni tratte dal nuovo album ma anche quelle più belle dedicate all’amore”.

Sal Da Vinci
Sal Da Vinci

Lo spettacolo, scritto e diretto a quattro mani con Alessandro Siani, sarà in scena all’Augusteo di Napoli, teatro che ha sempre creduto in lui e dove è di casa, dal 20 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017, con doppio spettacolo il 26 dicembre e brindisi a Capodanno. Firmano le coreografie Marcello e Momo Sacchetta, le scene Roberto Crea, i costumi Claudia Tortora. Nel cast fantasisti e acrobati e la sua “famiglia”: Lello Radice, Davide Marotta, Lorena Cacciatore. La scenografia, una fabbrica abbandonata, è la cornice di una storia che lega Sal, napoletano d’Italia, Cacciatore che rappresenta l’Italia, tutta da riconquistare, Marotta, “mio figlio, sempre al mio fianco”, napoletano doc e Radice, custode della fabbrica dismessa. Le coreografie sono molto aeree e si avvalgono di un gruppo di otto ballerini formatisi con Le Cirque du Soleil e un’orchestra accompagna il cantante nel suo viaggio tra musica e sketches. Con la sua melodia, il suo carisma, la scrittura sua e di Siani, Da Vinci riunifica l’Italia divisa, da napoletano cittadino del mondo.

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